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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Arte, storia e cultura a Olevano sul Tusciano
Presentato il libro “La grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano”

grotta san michele

Presentato ad Olevano sul Tusciano il libro “La grotta di San Michele ad Olevano sul Tusciano-Storia, archeologia e arte di un santuario altomedievale” a cura di Alessandro Di Muro. L’evento organizzato dalla Pro Loco di Olevano diretta da Pietro D’Aniello, infaticabile promotore del territorio, e coordinato da Pia Volzone, si è svolto nella Chiesa di S.Maria delle Grazie alla presenza di un folto pubblico, e degli autori. Il volume che analizza le vicende religiose, artistiche e amministrative del santuario e della famosa grotta di San Michele è stato presentato dal Sindaco di Olevano Adriano Ciancio e dal sacerdote Don Enrico Pagano con interventi di Geremia Paraggio, Andrea Cerrone, Massimo Cariello, Giuseppe Strafella. Un’opera di circa 250 pagine, arricchita da una ricca bibliografia, che ci trasporta nell’arte, nella storia e nella cultura di uno dei più mirabili e, per certi versi ancora misteriosi, santuari micaelici dell’Italia meridionale. Alessandro Di Muro (Università della Calabria) Vittorio Di Cunzolo, Francesco La Manna e Marianna Mastrangelo ci hanno regalato un’opera che getta una luce sugli aspetti meno conosciuti dell’affascinante santuario, meta dei grandi pellegrinaggi altomediovali che avevano come poli sacri Gerusalemme e Roma, Loreto e S.Giacomo di Compostella. “Il santuario micaelico del Tusciano - scrive nell’introduzione Alessandro Di Muro- costituisce un luogo privilegiato dove poter indagare le numerose problematiche legate a un centro di pellegrinaggio internazionale dell’alto medioevo. La malagevole accessibilità del sito e il declino della fortuna del santuario olevanese a partire dal XIII secolo, consentono ancora oggi di osservare quasi integro il luogo descritto da Bernardo. L’eccezionale stato di conservazione del complesso olevanese ne fa uno dei siti più interessanti per la comprensione della cultura e della società dell’altomedioevo longobardo meridionale”. Il volume, edito da “Itinere”, è suddiviso in tre grandi parti che raccontano una storia millenaria. Dall’anno 861 fino agli scavi effettuati tra il 2002 e il 2007 che hanno interessato la zona circostante l’ingresso della grotta di San Michele e che ci hanno restituito migliaia di reperti, preziose informazioni e testimonianze inedite della vita del santuario. Di particolare interesse gli oggetti frutto dell’attività di scavo in una delle discariche altomedioevali del santuario. Oltre 3000 frammenti ceramici, circa 1000 reperti zooarcheologici, frammenti di ossi e di vetro, strumenti musicali (flauti a tre fori) che ci lasciano intravedere quale doveva essere la vita quotidiana del santuario e le abitudini culturali e alimentari dei custodi e dei pellegrini. Il volume passa in rassegna, coniugando con ricerche accurate, la storia e l’archeologia, l’arte e la religiosità, gli elementi simbolici e culturali, “Il santuario del Mons aurens tra storia e archeologia (secoli VII-XI)” di Alessandro Di Muro, “Gli affreschi della grotta di S.Michele: considerazioni su alcuni temi iconografici” di Vittorio Di Cunzolo; “Le ceramiche” di Francesco La Manna e la “Ceramica da fuoco” di Marianna Mastrangelo. Un sito straordinario, quello di Olevano, di origine longobarda, che già nell’870, entrava a pieno titolo nel novero dei loca sanctorum più celebri dell’Occidente cristiano. Lungo i suoi ripidi crinali si arrampicò il monaco Bernardo di ritorno dalla Terrasanta. Sbarcato probabilmente a Salerno, fece visita al santuario, dove fu accolto dall’abate Valentino, guida di una comunità monastica che si occupava della custodia del santuario. La prima notizia, relativa al santuario micaelico del Tusciano risale all’861, quando vi si rifugiò il vescovo Pietro per sfuggire all’esercito salernitano del principe Guaiferio. Il complesso monastico, risalente al VII secolo e la grotta di San Michele si trovano sul monte Raione, il mons Aureus delle fonti altomedievali, nel territorio del Comune di Olevano sul Tusciano. Sebbene non conservi più la struttura originaria del monastero, situato all’esterno della cavità, l’interno si è conservato quasi intatto fino ai giorni nostri. Il percorso devozionale (i pellegrini in segno di penitenza salivano il monte con una pietra al collo) è scandito da cinque cappelle disseminate lungo un sentiero che parte dall’ingresso della grotta e arriva fin nelle viscere della montagna. Gli autori approfondiscono anche il ciclo di affreschi presenti nella grotta, uno cristologico, l’altro petriano e si lanciano in un’ipotesi “controcorrente” e suggestiva: l’iconografia palesa richiami ai vangeli apocrifi e gli affreschi nella Grotta di Olevano si devono ascrivere alla pittura di origine “beneventana” di età longobarda. Forti analogie si riscontrano nei cicli affrescati di S.Sofia di Benevento e di S.Vincenzo al Volturno. “In questi due edifici è possibile ravvisare la genealogia di quell’espressione artistica che ha ispirato le maestranze olevanesi” commenta Vittorio Di Cunzolo. Insomma, l’intero complesso della Grotta di San Michele continua a distanza di secoli ad essere oggetto di discussione da parte degli studiosi e della devozione dei fedeli.
Il libro si può trovare, al prezzo di €20,00 ad Olevano sul Tusciano, presso la cartolibreria il Papiro a Monticelli e ad Ariano presso la cartolibreria Tam Tam.
Walter Brancaccio

 
 
 
 
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