Un Osservatorio Provinciale sulla bioeccellenza.
La Provincia di Salerno e, per essa, l’Assessorato all’Agricoltura in collaborazione con il Comune di Giffoni Valle Piana ha organizzato alcune settimane orsono un convegno nazionale dal titolo Verso un nuovo sistema strategico integrato. Per affrontare un tema complesso e difficile, suggestivo e di grande portata. Una tappa importante dello sviluppo della linea dell’assessorato provinciale all’agricoltura verso il raggiungimento concreto,non più solo ideologico,di nuovi obiettivi in un settore,quello del bio in forte crescita.
Al convegno organizzato dal Consorzio Interregionale Terza Evoluzione Bio, presieduto da Antonio Vocca sull’Eccellenza Biologica Mediterranea, ci sono state relazioni specifiche e intense comunicazioni. Hanno dibattuto di produzione biologica studiosi e addetti ai lavori tra cui Antonio Vacca, nutrizionista, Domenico Ranesi, dirigente Settore Primario della provincia di Salerno, Giuseppe De Cataldis, Resp.Oncologia Opedale “Da Procida” Carlo Galimberti, giornalista eno-gastronomico, Antonio Verdoliva, dirigente Ce.Pi.C.A. della Regione Campania.
“Il Convegno è stato molto interessante dal punto di vista istituzionale e scientifico ed ha ribadito la validità di un programma di sviluppo strategico integrato di promozione delle bioeccellenze nella nostra provincia. A tale proposito la Provincia si è impegnata a costituire un apposito Osservatorio provinciale sulla bioccellenza con il quale pianificare gli interventi di valorizzazione dei prodotti biologici e le eventuali iniziative nel settore dell’ambiente biologico”. Cosi ha concluso l’assessore provinciale all’Agricoltura ,Corrado Martinangelo, promotore dell’iniziativa nel chiudere i lavori del convegno. Attualmente il comparto dell’agricoltura biologica in Italia è cresciuto in maniera costante,raggiungendo nell’anno 2003 circa 50.000 operatori. In Provincia di Salerno sono 646 le aziende del comparto biologico, con una superficie agricola di circa 11.000 ettari. Molte di queste sono a partecipazione pubblico-privato e si stanno consolidando soprattutto nelle aree interne e nella Piana del Sele. L’ordinamento produttivo predominante è senz’altro quello olivicolo, pur non mancando il frutticolo (costituito principalmente da castagno, nocciolo, pesco ed altri fruttiferi) ed il viticolo. Grosso spazio hanno anche le foraggere (erbai, prati, pascoli e pascoli naturali) ed i cereali.” Pur considerando il notevole incremento degli operatori agricolo campani disposti ad intraprendere la strada del biologico, è tuttavia ancora presto perché tale fenomeno possa incidere sull’economia di intere realtà agricole. “Infatti - ha sostenuto Antonio Verdoliva - per occupare spazi di mercato significativi è necessario offrire quantitativi consistenti,concentrare l’offerta, elevare gli standard qualitativi ed alimentare una filiera in grado di valorizzare commercialmente il prodotto biologico campano ”. Molti e interessanti gli interventi e le proposte per rilanciare un settore che potrebbe aprire nuovi orizzonti all’economia agricola salernitana. Per Domenico Ranesi, “oggi un problema fondamentale è quello della manutenzione del territorio che deve essere fatta dall’impresa agricola e non dagli enti pubblici”. Per l’assessore provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo “ è decisivo l’impegno di non fare soltanto marketing e promozione ma dobbiamo consentire la redditività delle imprese. Non basta un programma; un sistema complesso di sviluppo locale basato sul territorio, significa razionalizzazione, accoglienza, tipicità, ricerca, biologico, in un rapporto sinergico pubblico - privato”. Nel prossimo bilancio della Provincia Martinangelo finanzierà un programma di alimentazione biologica nelle mense scolastiche, un incentivo per i Comuni per sostenere una sana e genuina cultura del cibo per la salute dei nostri ragazzi.
(w.b.)