La sicurezza alimentare dei nostri prodotti agricoli: un minore uso della chimica è possibile.
Dall’ultima indagine svolta in tema di sicurezza alimentare è passato ormai qualche tempo (Veleni nel piatto – Dossier WWF), ma la situazione non sembra essersi modificata. Anzi, a causa della crisi economica che imperversa, si ha la netta sensazione che le frodi, l’inquinamento e in generale la contaminazione dei cibi, che ogni giorno giungono sulle nostre tavole, siano lontani dal modello di bontà percepito dall’immaginario collettivo.
A partire da settembre, sono in vigore i nuovi limiti massimi per i residui dei prodotti fitosanitari, fissati in modo omogeneo in sede europea nonostante la posizione contraria di diverse associazioni ambientaliste che denunciavano ancora la scarsa sicurezza alimentare di alcuni di essi e proponevano maggiori restrizioni su taluni principi attivi e sui limiti massimi consentiti. La Commissione europea ha da poco stilato un sistema per armonizzare la massima quantità di residui di fitofarmaci consentiti per i prodotti alimentari presenti sul mercato interno ed ha messo a disposizione un database (http://ec.europa.eu.sanco_pesticides/public/index.cfm) per controllare quali sono i nuovi limiti massimi dei prodotti, rispetto a quali colture; è disponibile anche un link alla legislazione di riferimento. La speranza comunque è che per il prossimo futuro, si possa contare sempre più su prodotti sani e con garanzie certe, sull’assenza di micidiali cocktail di fitofarmaci (residui chimici) sugli alimenti. Intanto a livello locale è meritevole di apprezzamenti, l’iniziativa di un interessante convegno(22 ottobre ore 17:30 – Hotel S.Luca – Battipaglia) promosso dal
Settore Agricoltura della regione (STAPA-CePICA di Salerno), sul tema della solarizzazione per far fronte alle limitazioni imposte all'impiego del bromuro di metile e quindi sull'utilizzo di tecniche alternative per la disinfezione dei terreni. In questo contesto l'orientamento generale è quello di puntare su tecniche e strategie capaci di garantire l'ottenimento di prodotti agricoli sicuri dal punto di vista igienico-sanitario e di assicurare il rispetto dell'ambiente. Si cerca, pertanto, di limitare sempre di più l'impiego di mezzi chimici e di ricorrere all'uso di mezzi agronomici, fisici e biologici. Una tecnica già conosciuta ma poco applicata, che per il futuro deve essere sempre più utilizzata per il miglioramento della salubrità dei prodotti. Nel corso del convegno saranno illustrati i principi e le varie tecniche di applicazione con particolare riguardo alla diffusione delle buone pratiche agronomiche da esperti del settore. Il WWF Salerno auspica in merito una maggiore attenzione degli addetti ai lavori e indica nella “qualità totale” dei nostri prodotti, l’unica vera garanzia nei confronti di crisi di mercato, speculazioni mediatiche, concorrenza dei paesi emergenti a basso costo, ecc., vista l’importanza e la portata economica dei risvolti negativi che alcune pratiche scellerate hanno prodotto e possono ancora produrre alla filiera agroalimentare della piana del Sele.