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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ugo Carpinelli: “MOZZARELLA, basta con la DOP Campania”! Occorre un nuovo marchio territoriale DOP Paestum

Ugo Carpinelli

Già nel marzo del 2008 avevo segnalato la necessità di sganciare la provincia di Salerno dal marchio DOP Campania. Purtroppo i fatti mi danno ragione! Non è giusto che l'alta qualità e la grande capacità ricettiva dei caseifici del Salernitano siano penalizzati dal pressapochismo dei controlli di altre zone. Non posso che condividere l’intervento del Ministro dell’Agricoltura Zaia che denuncia adulterazioni e truffe nella produzione della mozzarella campana, che provengono nuovamente e sempre dalla Provincia di Caserta.

Ieri con la diossina e oggi con le mozzarelle annacquate, mi domando domani con quale altra truffa si continuerà a colpire il prestigio di un prodotto famoso nel mondo: episodi del genere non devono più ripetersi! La filiera bufalina in Campania vanta una produzione di 33 mila tonnellate con un fatturato di 280 milioni di euro e conta circa 20.000 occupati. La mozzarella di bufala è al 4° posto per produzione tra i formaggi DOP in Italia. Nella nostra regione si concentra il 90% della produzione nazionale di cui l’84% è commercializzato sul mercato italiano mentre l’export rappresenta il 16%. Alla luce di questi scandali, la provincia di Salerno deve prendere atto che non esistono più le garanzie della filiera bufalina su scala regionale.

E’ giunto il momento di rinunciare all’equivoco marchio DOP Campania che come dimostrano i fatti, serve solo come paravento ad un nucleo minoritario di allevatori corsari ed irresponsabili che con il loro comportamento distruggono la credibilità di tutti gli altri onesti produttori. Propongo pertanto all’Assessore della Provincia di Salerno all’Agricoltura Mario Miano, di convocare urgentemente un tavolo e che si vada alla promozione di un nuovo marchio: Mozzarella DOP Paestum. Il Marchio Paestum troverà radici antiche nella storia della Magna Grecia, questa è l’unica risposta che ci resta, forte e convincente e necessariamente utile per restituire forza ad un prodotto così apprezzato che il mondo intero ci invidia e che bisogna assolutamente salvaguardare. Alla politica ed alle istituzioni spetta il compito di onorare il lavoro serio e prestigioso dei produttori dell’ “oro bianco” della provincia di Salerno.

 
 
 
 
 
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