Centrale del Latte: disattesi gli impegni assunti
Il 4 gennaio 2012, si è tenuta presso la sede della Centrale del latte di Salerno, una riunione con le Organizzazioni Professionali CIA - Coldiretti - Confagricoltura, avente ad oggetto la definizione del nuovo prezzo del latte alla stalla per il periodo 1 Gennaio 2012 - 31 Marzo 2012. Nel corso dell'incontro è stato richiesto da parte della Centrale del Latte, di ridurre il prezzo del latte alla stalla di 2 centesimi al litro. Le Organizzazioni Professionali hanno respinto con forza tale proposta, abbandonando il tavolo negoziale e denunciando quanto segue:
a) non si comprende la ragione per la quale, nonostante il prezzo al pubblico sia stato aumentato di 15 centesimi al litro, di cui solo 5 centesimi sono stati destinati agli allevatori, si voglia ridurre ulteriormente il prezzo del latte alla stalla;
b) Pur essendo stato assunto l'impegno nel contratto sottoscritto ad accorciare la filiera, al fine di consentire una maggiore redditività sia per gli allevatori che per la stessa Centrale del Latte, ad oggi nulla di tutto ciò è avvenuto;
c) Malgrado in data 22 Agosto 2011, a firma del Presidente e Direttore della Centrale del Latte, fosse stata recapitata alle OO.PP. di cui sopra, una comunicazione nella quale si evidenziasse la necessità, al fine di evitare possibili interruzioni di rapporti di fornitura in essere per il prossimo futuro, che ai successivi incontri dove si fosse discusso di tematiche afferenti il prezzo, sarebbero dovuti essere coinvolti i centri di raccolta. Tale impegno è stato ancora disatteso;
d) nonostante il contratto prevedesse un adeguato incremento del prezzo del latte alla stalla di 5 centesimi al litro, i centri di raccolta non hanno trasferito tale aumento, in misura integrale a favore degli allevatori;
e) Che le motivazioni addotte dalla Centrale del Latte, circa l'abbassamento del prezzo del latte alla stalla, dettate solo dalla necessità di recuperare competitività aziendale, rispetto agli aumenti di costo sostenuti, sono inaccettabili da parte delle Organizzazioni Professionali, tenuto conto che la parte allevatoriale rappresenta l'anello più debole della catena, non potendo scaricare su nessun altro i propri aumenti di costo.
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