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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Cia Campania: Generoso Cucino è il nuovo presidente

generoso cucino

L’unità di tutti gli agricoltori, il rispetto dell’ambiente e la sicurezza sul lavoro, promuovere e tutelare la qualità e i produttori locali: ecco le priorità del neopresidente della Cia Campania. La Cia Campania apre una nuova pagina della sua storia. Al termine dell’assemblea svoltasi il 30 settembre a Napoli presso l’Holiday Inn, alla guida della Confederazione regionale per la prima volta è stato eletto un agricoltore, l’imprenditore battipagliese Generoso Cucino, di 56 anni. La sua elezione è frutto del processo di autoriforma che ha affidato la direzione politico-sindacale dell’organizzazione agli imprenditori agricoli.

Presidente, quale sarà il primo impegno di Cia Campania?
“E’ necessario che, tenendo conto degli errori commessi in passato, noi agricoltori e la nostra Organizzazione, facciamo uno sforzo unitario per inventarci e realizzare nuove forme di associazionismo produttivo e commerciale allo scopo di superare la difficoltà di collocamento dei nostri prodotti e la solitudine nella quale spesso ci troviamo e che ci rende impotenti nei confronti della intermediazione che, la maggior parte delle volte, più che basarsi sulla sua forza, fa affidamento sulla nostra debolezza. Spesso i consumatori sono costretti a pagare prezzi proibitivi per l'acquisto dei prodotti agricoli, mentre quelli da noi ricavati alla vendita sono semplicemente irrisori tanto da non consentirci, a volte, neanche il recupero dei costi di raccolta: per prendere un caffè e fumare una sigaretta, spendiamo l'equivalente di due litri e mezzo di latte o di una cassetta di pomodori o di quattro chili di pesche e questi esempi potrebbero continuare all'infinito. Tutto ciò è assolutamente mortificante e deve finire”.

La globalizzazione e lo strapotere delle multinazionali dell’agro-alimentare aumenta sempre più gli squilibri nei prezzi e la povertà nelle campagne. Assistiamo dal 2001 ad un lento declino dei prezzi dei prodotti agricoli. Che cosa si può fare per invertire questa tendenza?
“Il sistema di potere che governa l'economia mondiale ed europea agisce secondo regole che ad una prima, superficiale analisi, possono apparire inspiegabili e schizofreniche: in realtà esse obbediscono a logiche tendenti solo al massimo profitto delle economie dominanti che non tengono alcun conto delle esigenze umane. Gran parte della popolazione mondiale vive al di sotto della soglia minima di alimentazione e addirittura in molte aree del mondo si continua a morire di fame. Sarebbe pertanto necessario aumentare la disponibilità dei prodotti alimentari per venire incontro a questi bisogni ed invece la politica agricola europea, piuttosto che favorire la valorizzazione dei prodotti e delle qualità, distribuisce i propri aiuti non in base alle colture effettivamente praticate ed ai quantitativi realmente ottenuti ma li elargisce a coloro che ritirano i terreni dalla produzione o i prodotti dal mercato. La proprietà e soprattutto la gestione delle merci è totalmente in mano a pochi gruppi multinazionali che fanno percorrere ai prodotti agroalimentari migliaia di chilometri spostandoli da un capo all'altro del pianeta fra Paesi che spesso hanno regole igienico – sanitarie molto diverse uno dall'altro; la Grande Distribuzione Organizzata inoltre, impone le sue ferree leggi relativamente ai prezzi di acquisto e alle modalità dei pagamenti: il suo strapotere sta ormai distruggendo migliaia di aziende agricole e l'indotto ad esse collegato. È necessario che il mondo agricolo riacquisti il ruolo centrale che gli compete attraverso un vero e proprio Patto con la società e con le istituzioni; non è pensabile nessun futuro senza riconoscere un adeguato reddito e una funzione fondamentale a chi produce i beni primari indispensabili alla vita”.

Altro punto qualificante del programma di Cia Campania?
“Ritengo che la tutela dell’ambiente debba rappresentare una delle nostre principali parole d'ordine. Nessuno, più di noi agricoltori, è realmente interessato a ciò in quanto la terra rappresenta l'elemento primario della produzione e del reddito. In essa è riposto il futuro dell'intera comunità umana ma i rischi che corre sono notevoli ed è in parte già compromessa; del dissesto idrogeologico del suolo ci si ricorda solo quando avvengono tragedie come quella di Sarno, di Ischia o quella avvenuta recentemente ad Atrani dove è morta la giovane Francesca Masi. Il territorio campano è aggredito e questa aggressione si realizza quando la criminalità utilizza la terra come pattumiera versandovi i rifiuti tossici; quando lo Stato e la Regione non destinano risorse sufficienti al risanamento e alla regimentazione dei corsi d'acqua; quando alcune Amministrazioni Pubbliche, molte volte sotto l'influenza o il ricatto delle organizzazioni malavitose, non effettuano i dovuti controlli e permettono le cementificazioni selvagge; voglio invece ricordare un amministratore coraggioso che non ha ceduto ai ricatti ed è stato barbaramente assassinato: il sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Senza un'adeguata difesa del reddito e col pomodoro che si vende a cinque centesimi il chilo, con l'olio che si vende a tre euro al litro o le migliori qualità di uva che si vendono a trenta centesimi al chilo, senza gli investimenti necessari a trovare rapide soluzioni per combattere il cinipide del castagno, il dissesto dei nostri territori aumenterà ancora di più, le zone interne verranno sempre più abbandonate e con esse si perderà un patrimonio storico, ambientale e culturale di valore inestimabile”.

All’assembla regionale dei delegati hai sottolineato anche l’importanza di tutelare la qualità e le produzioni tipiche.
“Per quanto attiene la difesa delle produzioni tipiche, voglio ribadire che il riconoscimento Dop, Doc o Igp per alcune di esse, rappresenta solo una parte, benché importante, del percorso da fare. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e contrastare i continui tentativi da parte di altre Nazioni e di altre Regioni del nostro Paese, di scipparci le nostre eccellenze. Valga per tutti l'esempio della Mozzarella di Bufala Campana continuamente sottoposta ad attacchi anche mediatici ai quali penso non siano del tutto estranei gli interessi di grandi gruppi alimentari; dobbiamo assolutamente difendere le nostre tipicità operando perché gli agricoltori e le loro rappresentanze siano presenti ed assumano un ruolo importante all'interno dei Consorzi di Tutela”.

Con le altre “sigle” dell’associazionismo agricolo, si possono trovare punti di convergenza per battaglie unitarie e comuni?
“Sono convinto che non solo si possa, ma si debba ricercare il massimo di unità con tutte le altre Organizzazioni superando atteggiamenti settari ed a volte presuntuosi. Molto spesso gli agricoltori sono più uniti e più concreti delle proprie rappresentanze; se gli agricoltori saranno uniti, saranno unite anche le organizzazioni agricole”

Walter Brancaccio

 
 
 
 
 
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