RIFORMA PAC: ANDRIA (PD), "GRUPPO PD SPINGE IL GOVERNO AD ASSUMERE INIZIATIVE PER NON PERDERE IN EUROPA"
"Dopo aver registrato l'assoluta stagnazione del dibattito e la mancanza d'iniziativa da parte del Governo sulla Politica Agricola Comune abbiamo presentato ad inizio agosto una mozione, prima firmataria Leana Pignedoli capogruppo del Pd in Commissione, nella quale sottolineiamo la necessità di garantire un momento di confronto adeguato non soltanto con le Organizzazioni professionali, ma anche con i Sindacati di categoria e con il mondo cooperativo ed ovviamente, in sede istituzionale, con le Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato e con gli Assessori regionali al ramo, favorendo poi il raccordo con la deputazione italiana in Parlamento Europeo". Così il Vice Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Alfonso Andria nel suo intervento in Aula per dichiarazione di voto. "Oggi - ha precisato Andria - nell'Aula del Senato, si presenta un'occasione importante: in vista della proposta di riforma della PAC - che il Commissario Europeo Ciolos illustrerà il 17 novembre - declinare problematiche, definire criticità del settore, fissare obiettivi condivisi in modo che si possa recuperare terreno e nei successivi passaggi, come quello nodale del Consiglio dei Ministri Agricoli dell'UE, in modo che l'Italia possa esibire una posizione che rappresenti veramente la migliore sintesi delle più avvertire necessità del settore e le modalità attraverso cui offrire risposte con gli strumenti di cui la PAC può ragionevolmente disporre". "I problemi che abbiamo dinanzi sono in primo luogo relativi allo stanziamento di bilancio europeo per la spesa agricola, tenendo oggettivamente conto della spinta che pur proviene dai dodici Paesi di più recente adesione all'Unione. L'impegno deve tendere sempre più all'obiettivo della conferma dell'attuale stanziamento. Con riferimento poi al merito, la riforma deve incentrarsi sugli attuali strumenti (pagamenti diretti, misure di mercato e assi dello sviluppo rurale) secondo una nuova articolazione che miri alla semplificazione delle procedure, alla finalizzazione degli interventi a favore degli agricoltori professionali, alla valorizzazione del ruolo del settore agricolo per la crescita economica e l’occupazione e quale insostituibile strumento di salvaguardia ambientale, alla qualificazione dell’attività agricola per fronteggiare adeguatamente le sfide globali, all'innovazione tecnologica, al sostegno all'imprenditorialità femminile e giovanile". "Sul fondo di questo scenario vi è sempre la finalità - che non possiamo rinunciare a raggiungere malgrado la negligenza del Governo - di una vera politica agricola nazionale, capace di riprendere il passo e di stabilizzare il reddito agricolo grazie all'intervento europeo. Ciò corrisponde all'auspicio che al più presto il Governo italiano si accorga che anche dall'Agricoltura possono trarsi risposte efficaci alla crisi economico-finanziaria e alla disoccupazione".
|