Il Termovalorizzatore di Cupa Siglia costa 400 milioni di euro.
E’ stata definita da parecchio tempo la località che ospiterà il terzo impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti che, com’è noto, sarà insediato a Cupa Siglia, località che pur rientrando nel territorio di Salerno, è di fatto molto vicina alla periferia di Pontecagnano e al confine dei comuni di Giffoni Valle Piana e San Cipriano Picentino, in una zona lambita dal fiume Picentino dove già insistono un cementificio e l’impianto di trasferenza di Sardone. L’ordinanza della Presidenza del Consiglio che attribuisce pieni poteri prevede la nomina del Sindaco di Salerno,Vincenzo De Luca a “commissario delegato per la localizzazione, progettazione e realizzazione dell’impianto di termodistruzione nonché degli impianti connessi al ciclo integrato dei rifiuti e alla raccolta differenziata nel comune di Salerno, avvalendosi delle deroghe previste dalle ordinanze di protezione civile emanate per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti della Regione Campania”. Il comma due della stessa ordinanza prevede che “ Per il raggiungimento degli obiettivi il commissario delegato che opera a titolo gratuito si avvale del supporto degli uffici amministrativi e tecnici del comune di Salerno”. Poteri eccezionali sono stati attribuiti a De Luca sia nella fase di gestione dell’appalto che in quella della ricerca del concessionario che dovrà eseguire la costruzione dell’impianto e la gestione dello stesso. Altro punto chiaro riguarda la “potenzialità minima dell’impianto” che dovrà smaltire soltanto i rifiuti prodotti nella provincia di Salerno. Il protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Salerno, Provincia di Salerno e i sindaci dei comuni confinanti con Salerno prevede pari opportunità nei ricavi derivanti dalla vendita dell’energia elettrica, un equa ripartizione del cosiddetto ristoro e la partecipazione a un comitato consultivo di controllo a cui sarà affidato un costante monitoraggio per tutte le fasi della costruzione dell’impianto. La spesa prevista per il terzo valorizzatore della Campania è di 400 milioni di euro, fondi a cui dovrebbero concorrere anche i privati (gruppi bancari o società già impegnate in questo settore) oltre che la Regione Campania, il Commissariato di Governo ed il Comune di Salerno.