Bellacosa: “Con Legambiente la realizzazione di un Atlante delle specie ittiche salernitane e delle ricette locali”
“Il progetto per la protezione e valorizzazione delle produzioni ittiche di qualità della provincia di Salerno guarda non solo al settore della pesca, ma anche ai ristoratori che conservano e promuovono la tradizione culinaria legata ai prodotti del mare diffusa in tutte le zone costiere del territorio”. Così, l’assessore all’Ambiente, Adriano Bellacosa, alla presentazione a Palazzo Sant’Agostino dello studio “Un mare di qualità”, volume curato dalla Provincia di Salerno e Legambiente. “Si tratta di un’iniziativa nata in sinergia con Legambiente -continua- merito della continuità del lavoro avviato dall’allora assessore provinciale Giovanni Romano. La Provincia di Salerno è attenta e vigile sul fronte della risorsa mare ed in questi anni ha avviato numerose opere legate all’ambiente, tra le quali un Grande progetto per il ripascimento, l’intervento sul porto di Salerno e quello per la tutela delle reti idriche salernitane”. “Questo “Atlante” delle specie ittiche salernitane- ha sottolineato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo- si inserisce in un percorso avviato da anni. Si tratta di un’azione culturale che coinvolge gli operatori del territorio ed ha lo scopo di diffondere le eccellenze del comparto della pesca campana ed in particolare di quella salernitana. Questo volume che offre un quadro di presentazione della costa salernitana e della sua flotta da pesca, degli ambiti pescherecci della provincia, della pesca sostenibile, della sicurezza alimentare con consigli utili rivolti ai consumatori, accompagnerà il viaggio di Goletta verde impegnata nella sensibilizzazione per la tutela degli ecosistemi marini”. Nell’atlante sono raccontati i principali sistemi di pesca; per ciascuno degli ambiti pescherecci della provincia di Salerno viene praticata prevalentemente la piccola pesca costiera, a cui si associano le pratiche della pesca costiera e della pesca mediterranea o d’altura. L’ambito Costiera Amalfitana è dedito, esclusivamente, alla piccola pesca costiera, ad eccezione di Cetara ove opera una flotta di “cianciolo” che pesca pesce azzurro. L’ambito salernitano è dedito allo strascico e con le tonnare volanti opera in tutto il Mediterraneo. La marineria salernitana è tra le più ampie nel panorama campano con 539 unità registrate; il comparto della circuizione del tonno è sicuramente quello più rappresentativo, in quanto tra Salerno e Cetara trovano ormeggio 9 delle 13 imbarcazioni italiane dedite alla pesca del tonno rosso che viene mantenuto vivo in un impianto off-shore insistente nell’area prospiciente il porto di Marina di Camerota, unico nucleo di pesca industriale esistente in Italia. L’ambito dell’alto Cilento è dedito alla piccola pesca costiera, anche se nel porto di Acciaroli trovano ricovero sia strascicanti che imbarcazioni dedite alla pesca dello spada e dei pesci bandiera. L’ambito del basso Cilento è dedito per lo più alla piccola pesca costiera. Sette i PAT (Prodotti alimentari tradizionali) della Campania elencati nell’Atlante: acciughe sotto sale, alicette piccanti, alici di menaica, alici marinate, colatura di alici di Cetara, cozza del golfo di Napoli, filetti di alici sott’olio. Alla conferenza di presentazione del volume sono intervenuti, tra gli altri: il dirigente provinciale del Settore Ambiente, Giuseppe D’Acunzi, il responsabile dell’Ufficio Risorsa mare, Valerio Catalano, il responsabile del Servizio Difesa del suolo e tutela delle acque, Francesco Peduto, il responsabile Mare Legambiente, Sebastiano Venneri, il responsabile Aree protette e territorio Legambiente, Nicola Corona.
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