“Costruiamo il termovalorizzatore di Salerno nelle aree dismesse del Cratere”
Il consigliere comunale di Salerno Dario Barbirotti, candidato al consiglio regionale della Campania nelle fila dell'Italia dei Valori, lancia alla collettività salernitana ed alle istituzioni regionali e provinciali, una proposta alternativa per l'eventuale ubicazione dell'impianto finale di trattamento della parte secca dei rifiuti solidi urbani. “Se proprio questo termovalorizzatore dovrà essere localizzato a Salerno – esordisce l'avv. Barbirotti – ritengo che la scelta di Ostaglio a Fuorni sia assolutamente da scartare, per tutta una serie di motivazioni, a partire dalla presenza – nelle vicinanze – di numerosi nuclei abitativi, nonché di avviate aziende che operano nel settore delle produzioni agricole di qualità.
Si tratterebbe di affossare per sempre le possibilità di sviluppo di tali produzioni”.Una situazione che non può assolutamente essere accettata e che Barbirotti definisce illogica anche da un punto di vista strettamente tecnico, visto che la produzione di rifiuti – tenendo in debito conto le percentuali di raccolta differenziata raggiunte sia dalla città capoluogo che dalla maggioranza dei centri in provincia di Salerno – si è notevolmente ridotta. “In totale la provincia di Salerno – continua ancora Barbirotti - produce circa seicento tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, che su base annua comporta il conferimento di un quantitativo di poco meno di duecentomila tonnellate. Innanzitutto – quindi – la dimensione dell'impianto dovrà essere tarata in base a questi numeri. Ritengo a questo punto che la soluzione ideale sia quella di ubicare il termovalorizzatore in una delle diverse aree dismesse del Cratere salernitano, al posto di quegli impianti industriali che non hanno mai visto la luce. Si tratta di un'area vicina all'asse della Salerno – Reggio Calabria e si trova in una posizione geografica centrale rispetto alla conformazione del territorio provinciale, lontana dai centri abitati e la realizzazione dell’impianto comporterebbe un basso impatto ambientale”. |