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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“La qualità delle acque del fiume Picentino è pessima. Colpa dei Comuni ”

“Registro con sincera preoccupazione che, anche stavolta, tanti amministratori si sono improvvisati esperti ed analisti, per enfatizzare i propri meriti e per dare giudizi sulle responsabilità altrui. Mi riferisco a quanto ha dichiarato alla stampa un Assessore comunale all’Ambiente ed a quanto, ancor più gravemente, ha voluto dire il Presidente regionale di Legambiente. Il primo ha puntato il dito contro la Provincia, che dovrebbe controllare i fiumi, e contro i Comuni, che non hanno i depuratori; il secondo se l’è presa con la Regione e con la Provincia”. Così, l’assessore all’Ambiente, Adriano Bellacosa. “In una parola- continua- tutti contro tutti, dicendo, però cose assolutamente parziali o non vere e, soprattutto, senza individuare il vero responsabile del problema. Sento di dire che l’attuale conformazione del sistema depurativo nel territorio provinciale e, di conseguenza, lo stato di salute dei nostri fiumi e del nostro mare, è ben noto al Settore Ambiente della Provincia di Salerno. Il problema è che molti Comuni scaricano ancora nei corsi d'acqua superficiali, senza depurare, e l'inquinamento visibile a mare è prodotto in larga parte dai fiumi”. “La qualità delle acque è, infatti, scarsa- aggiunge- se non pessima (soprattutto quella dei fiumi Picentino e Tusciano), e vi sono intere aree interne e costiere prive di depuratori o con depuratori mal funzionanti. La Provincia, nel passato, ha eseguito centinaia di provvedimenti di diffida e proposte di sanzione in relazione all’inquinamento da acque reflue. Tuttavia, in seguito all’emanazione della legge regionale n. 4 del 17 marzo 2011, le competenze in materia di scarichi sono state trasferite ai Comuni. Da oltre un decennio, inoltre, la parte di “vigilanza analitica” (analisi di campioni di acqua e/o suolo per la verifica della sussistenza di fatti d’inquinamento) è di competenza dell’ARPAC, che attualmente trasmette gli esiti analitici dei controlli, per le sanzioni, alla Regione Campania ed ai Comuni, per territorio di competenza; solo per conoscenza, ne è informata anche la Provincia. Vale evidenziare che, sia pur svuotata di competenze, la Provincia di Salerno è molto attiva sul territorio ed ha istituito un apposito Nucleo di Polizia Ambientale, coordinato dal L.nte Giuseppe Recchimuzzi, a supporto del Settore Ambiente dell’Ing. Giuseppe D’Acunzi. Se non si è data grande pubblicità al fatto, questo si deve alla encomiabile riservatezza che s’è mantenuta sulle indagini. Ma, ad oggi, la Polizia Ambientale della Provincia ha potuto contestare molteplici illeciti ambientali, relativamente al sistema di depurazione delle acque, in molti comuni, come Cicerale, Battipaglia, Salento, Palomonte, Eboli, Amalfi, e così via”. “D’altro canto conclude Bellacosa- la politica messa in atto dalla Provincia di Salerno in materia di depurazione e prevenzione dell’inquinamento non si limita ad azioni di contrasto e denuncia, ma in modo lungimirante guarda al futuro, perché solo affrontando alla radice il problema, si può riuscire a risolverlo: il Settore Ambiente della Provincia di Salerno sta infatti lavorando ad un Grande Progetto per la depurazione che interessa gran parte del territorio provinciale e la cui scheda progettuale sarà consegnata proprio oggi alla Regione Campania, per la richiesta di ammissibilità ai fondi della Comunità Europea. Si è scelto, in altre parole, di destinare gran parte delle risorse disponibili, per circa 100 milioni di euro, al sistema idrico provinciale, quale vera priorità per la salute del nostro territorio ed anche per il progresso della nostra comunità. Questo è quanto, per il passato, non s’è fatto e che adesso, senza puntare il dito contro le responsabilità degli altri, si sta finalmente facendo”.

 
 
 
 
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