L’AD Mario Capo chiarisce il senso di alcune sue dichiarazioni
“Era semplicemente un modo per esplicitare un paradosso: chi, come Barbirotti, da quindici anni opera nel settore dei rifiuti in questa provincia, a mio avviso non può assolutamente far parte della commissione d’indagine sul medesimo argomento. Tutto qui”. L’On. Barbirotti ha abitualmente consuetudine a ricorrere alle querele allorquando viene posto dinanzi alle sue responsabilità. Più volte ha già querelato diverse persone, tra le quali il commissario liquidatore del consorzio Sa2 Corona, e puntualmente le sue querele sono state archiviate e ritenute infondate. Quanto alle mie dichiarazioni, vorrei chiarire, se necessario, che io non ho assolutamente paragonato Barbirotti a Provenzano, né mai mi ha sfiorato un simile accostamento o pensiero. Nella mia dichiarazione, invece, ho semplicemente inteso esprimere tutto lo stupore rispetto alla incomprensibile presenza di una persona che per quindici anni ha svolto ruoli di primo piano nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti in provincia di Salerno, nell’ambito di una commissione d’indagine specificamente sulle medesime vicende. Sinceramente, non riesco a comprendere come chi ha avuto per tantissimo tempo ruoli così rilevanti possa poi far parte della commissione chiamata a controllare l’operato di quegli stessi anni. Dunque, per sottolineare in maniera esemplificativa forte questo paradosso, sono ricorso ad una metafora che richiamasse in modo lampante, anche se in un contesto totalmente differente, quella che a mio avviso è la distonia rappresentata dalla presenza di Barbirotti nell’ambito della commissione d’indagine sui rifiuti. Avrei potuto optare per il ricorso ad una frase aristotelica per esprimere lo stesso concetto, ma probabilmente il risultato non sarebbe stato altrettanto d’effetto. Quanto alle responsabilità penali dell’On. Barbirotti nella gestione dei rifiuti, non è ovviamente questione di mia competenza, anche se le notizie di questi giorni lasciano intravedere che di queste problematiche si stia interessando la Magistratura competente. Pertanto, l’On. Barbirotti farebbe bene ad occuparsi di ciò che emerge dalla sua gestione passata e ad evitare di sollevare, attraverso lo strumento della commissione d’indagine, inutili e fuorvianti polveroni su presunte indisponibilità delle strutture che attualmente gestiscono il ciclo dei rifiuti in provincia di Salerno, in ordine ai lavori di quella che è pur sempre una commissione d’indagine. Inoltre, credo che sia opportuno che una commissione regionale d’indagine che opera in Campania su un tema così importante, anche in considerazione degli enormi disastri provenienti dal passato, che si evincono dallo stato dell’arte, debba vedere al suo interno elementi che non siano stati responsabili della gestione medesima ma, a guardare la composizione della commissione attuale, non mi meraviglierei se la stessa commissione di qui a poco assumesse anche Bassolino come consulente!
Dott. Mario Capo
Amministratore Delegato
EcoAmbiente Salerno
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