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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

PETROLIO NEL VALLO DI DIANO
FA: Vigileremo, ma serve una seria politica per le rinnovabili

“Le nuove richieste di effettuare di trivellazioni petrolifere nel Vallo di Diano, che interessano ben otto comuni (Sala Consilina, Montesano S.M, Atena Lucana, Padula, Polla, S.Arsenio e Teggiano) sono il segno tangibile dell’insufficienza della politica energetica portata avanti dal Paese e a livello locale, che dovrebbe puntare decisamente alla diffusione di fonti rinnovabili e a divulgare principi e regole per il risparmio energetico”, afferma il Coordinatore provinciale di FA, Eustachio Voza. Dopo alcuni anni dall’avvio delle prime procedure (2005), la Shell e le multinazionali del petrolio si interessano nuovamente al Vallo di Diano e ad ampie zone della Provincia di Salerno dove potrebbero essere presenti dei giacimenti. “Nell’assordante silenzio del ‘mondo ambientalista tradizionale’ e tra le poche dichiarazioni dei sindaci dei Comuni interessati, FareAmbiente garantisce ai cittadini valdianesi che vigilerà sulla correttezza e trasparenza delle procedure e favorirà la concertazione, chiedendo sin d’ora ai primi cittadini di essere convocata nelle opportune sedi ai sensi della vigente normativa sulle valutazioni di impatto ambientale”, continua Voza. Lo sviluppo sostenibile e la centralità della politica ambientale devono essere l’obiettivo dell’ambientalismo non fondamentalista: “I ‘no’ a priori non servono, solo un sano realismo ambientale può garantire tutela duratura, valorizzazione e promozione. Purtroppo, gli idrocarburi sono ancora necessari per l’approvvigionamento energetico italiano, ma non devono più essere la soluzione. Si rischia che l’estrazione del petrolio possa essere considerata compatibile addirittura con la presenza di aree protette, dalle quali gli impianti eolici e fotovoltaici sono invece esclusi da opinabili norme nazionali, rese più stringenti da miopi piani locali, come il piano energetico del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Parco riveda la propria programmazione energetica a favore delle fonti rinnovabili”, conclude Voza.

 
 
 
 
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