Politiche del lavoro e fondi europei
Da circa tre mesi sono stato designato Assessore al Lavoro al Comune di Salerno e fin dai primi giorni dal mio insediamento ho avuto modo di constatare le numerose problematiche, in tema di lavoro, che interessano la nostra città : disoccupazione, cassintegrati, perdita dell’occupazione, sicurezza sui luoghi di lavoro, lavoro sommerso, difficoltà dei giovani e delle persone diversamente abili ad inserirsi nel mondo del lavoro ,immigrati .
I dati della disoccupazione, inerenti a Salerno città non sono sicuramente incoraggianti: all’Ufficio Provinciale di Salerno sono iscritti 9.510 maschi e 11.557 donne, per un totale complessivo di oltre 21.067
Il diritto al lavoro e la tutela del lavoro hanno rappresentato e rappresentano i due pilastri del nostro impianto costituzionale: ed essi vanno mantenuti in eguale misura al centro dell'impegno della Repubblica e delle sue istituzioni. .
Il valore del lavoro raffigura la massima espressione della personalità, della creatività, dell’ingegno umano oltre che della dignità della persona. L’attività lavorativa è il fondamento della nostra esistenza attiva e delle nostre scelte d’autonomia, di realizzazione e di liberazione dal bisogno.
La politica e le Istituzioni hanno il dovere di mettere al centro della loro azioni la persona.
L’attenzione è spesso rivolta al lavoro che ci assorbe pienamente, di quello che manca e si cerca invano, di quello che si perde senza speranza, diventando troppo spesso dramma umano e familiare.
Non è accettabile che le donne siano escluse dai livelli dirigenziali e che perdano lavoro e professionalità se scelgono di avere figli. Non è tollerabile che la maternità, la cura della malattia, l’assistenza ai portatori di handicap, i periodi necessari per lo studio e la riqualificazione siano visti come incidenti deprecabili e non benefici per la società intera e per le imprese, oltre che per le singole persone e le famiglie.
Nessuno deve essere o sentirsi abbandonato, lasciato indietro. Non è accettabile che cresca il disagio, che si perda la fiducia, che ci si accontenti, che soprattutto i giovani e le donne, si ritirino verso strategie di sopravvivenza individuali. Sarebbe un tradimento delle politiche sociali, ma anche delle politiche di sviluppo economico sostenibile e duraturo, che vanno basate su talenti, qualità e competenze.
Considerato che i lavori oggi sono mutati, è necessario analizzare e trovare soluzioni. Le diverse condizioni di partenza e le differenti aspirazioni e bisogni impongono rinnovamento e concretezza, singole risposte dentro ad un quadro complessivo e coordinato di riforme attente ed equilibrate, sulla base del dialogo sociale e della concertazione, e nel rispetto del riparto di competenze tra Stato e autonomie locali.
Occorre fornire risposte all’incertezza del vivere nel cambiamento, derivante anche dai mutamenti su scala mondiale dei sistemi produttivi e finanziari.
Ciascuna e ciascuno di noi ha diritto di progettare la sua vita, di essere artefice del proprio futuro e della propria realizzazione, senza subire condizionamenti dalla precarietà della condizione lavorativa e dalla povertà. Il tutto è giustizia sociale e garanzia per un futuro certo della nostra nazione e del nostro territorio
Oggi disponiamo di un’opportunità : i Fondi Europei 2007- 2013.
Quello dei finanziamenti europei è un tema caldo, soprattutto adesso che la prospettiva di un'Europa allargata a Stati che necessitano di consistenti sovvenzioni da parte dell'Unione Europea rischia di togliere risorse economiche alle Regioni italiane. In Italia su questo tema esiste ancora molto disorientamento: nonostante il dichiarato interesse per l’Europa, gli operatori italiani accedono ai fondi europei concentrandosi principalmente sul pacchetto dei fondi strutturali gestiti tramite le Regioni (e destinato a ridursi con l'adesione dei nuovi paesi membri), trascurando spesso l’utilizzo dei fondi europei a gestione diretta assegnati dall’Unione Europea tramite bandi di gara o sovvenzioni.
L'Italia è il 3° contribuente dell'Unione Europea (dopo Germania e Francia), con una partecipazione al budget europeo di 13,4 miliardi di euro per l'anno 2004 (equivalente al 14,1% del bilancio UE totale). Tuttavia, considerando la differenza tra i contributi versati all'Unione Europea e ciò che quest'ultima destina a ciascuno Stato membro, l'Italia è fra i contribuenti che versano all'UE più di quanto ricevono. Al nostro paese sono state aggiudicate dall'Europa risorse soprattutto per l'agricoltura e le azioni strutturali, mentre si presenta ancora scarsa la percentuale di finanziamenti ottenuti per le azioni esterne. Analisi di settore hanno inoltre evidenziato che la capacità degli operatori italiani di presentare progetti di qualità e che rispondano agli standard richiesti dalla Commissione europea è ancora debole rispetto ad altri paesi membri.
L’attuale situazione mette in primo piano la necessità di rafforzare il “ sistema Italia “ nella dura competizione con gli operatori d'oltralpe, che già dispongono di una efficace strategia di accesso ai finanziamenti europei.
La partecipazione ai finanziamenti europei è innanzitutto un lavoro di squadra che richiede l’apporto congiunto di diverse professionalità.
Non possiamo più perdere risorse fondamentali per creare possibilità occupazionali.
E’ necessario dare risposte puntuali. Bisogna stringere il circuito e quindi attivare la filiera istituzionale tra Comune, Provincia e Regione - per cercare di far finanziare più progetti possibili. Noi amministratori abbiamo bisogno di poter orientare le scelte attraverso i contenuti, tendendo presente che negli ultimi dieci anni le uniche possibilità di finanziamento utili sono state costituite dai Fondi Europei.
Il Convegno che si è tenuto il 9 luglio scorso presso la Provincia di Salerno, sulle politiche del lavoro e fondi europei, ha consentito ai partecipanti di conoscere le opportunità offerte dalla programmazione comunitaria e dei fondi strutturali con lo scopo di orientarsi al meglio dentro il Documento Strategico Regionale. Il convegno è stato una preziosa ed utile occasione per consentire a tutti noi di confrontarsi e poter cogliere tutti i possibili benefici indispensabili per lo sviluppo economico e l’incremento occupazionale nella nostra città, verso la quale desidero confermare l’impegno di una mia particolare attenzione anche per il ruolo di Amministratore Locale.
Dott. Luciano Conforti
Assessore al Lavoro - Comune di Salerno