La
Regione Campania respinge l’iter per gli
impianti industriali di San Cipriano Picentino
e Castiglione del Genovesi. L’Assessore
provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo
ottiene i tempi supplementari per i Bandi Pir
(Misure 4.8 e 4.9) nel Picentino.
Il convegno su “Quale futuro per gli impianti
di lavorazione della frutta secca e di altre filiere
produttive dei Picentini?” promosso dal
Comune di Castiglione del Genovesi con l’adesione
dell’assessore provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo e del Sindaco
di S.Mango Piemonte, comune capofila dei Pir-Irno
Picentini Gaetano Napoletano,
ha costituito un momento importante di aperto
confronto per fare il punto sullo stato attuale
della filiera agricola nel picentino.
Il convegno- al quale sono intervenuti l’Assessore
provinciale all’Agricoltura Corrado Martinangelo,
i sindaci di Castiglione del Genovesi e S.Mango
Piemonte Mario Camillo Sorgente e Gaetano Napoletano, il presidente dell’Associazione
produttori nocciole Tonda di Giffoni Franco Vaccaro,
l’agronomo, esperto di sviluppo locale Eligio
Troisi, l’assessore all’Agricoltura
della Comunità montana Monti Picentini Michele Plaitano, il presidente
della società consortile “Produttori
Picentini srl” Carmine Siano,
assessori comunali e funzionari dello Stapa-Cepica,
operatori economici e le organizzazioni professionali
del mondo agricolo - ha sottolineato la portata
delle iniziative in corso, l’esigenza di
confermare malgrado le difficoltà le scelte
strategiche prioritarie per il futuro dell’economia
agricola del picentino che si basa su tre elementi
fondamentali: l’olio, le nocciole e le castagne.
Attualmente, sono due i progetti in cantiere destinati
a favorire lo sviluppo complessivo dell’economia
della zona con la realizzazione di due impianti
industriali per la raccolta, lavorazione, trasformazione
e vendita della castagna e della nocciola. La
frazione di Campigliano di San Cipriano Picentino
è destinata ad ospitare il polo di commercializzazione
della celebre nocciola Tonda di Giffoni, in accordo
con le proposte formulate dall’Associazione
Produttori Nocciole “Tonda di Giffoni”.
Nel comune di Castiglione del Genovesi dovrebbe
sorgere invece uno stabilimento per la trasformazione
e commercializzazione della castagna che vede
coinvolti l’ente locale, le due Comunità
montane Irno e Picentini oltre a un gruppo di
partner privati. L’impegno finanziario è
di circa due miliardi delle vecchie lire con fondi
del Patto Irno-Picentini. L’obiettivo è
quello di assicurare nuove dinamiche economiche
e offrire nuove opportunità occupazionali,
soprattutto per i giovani. Due progetti che però
devono essere rimessi in moto. I funzionari della
Regione in sede di esame dei progetti presentati,
hanno riscontrato infatti una serie di “anomalie”
che accennano per l’impianto di San Cipriano
all’assenza di un titolo giuridico di proprietà
del terreno e per quello di Castiglione del Genovesi
a uno squilibrio delle quote societarie del Consorzio
(71%) a favore degli Enti pubblici di contro ad
una insufficienza del numero dei soci privati.
“Il convegno - ha detto il sindaco di Castiglione
del Genovesi Camillo Sorgente - costituisce un momento di ampio confronto tra
le diverse componenti del mondo agricolo in un
momento delicato per il progetto in esame che
ha bisogno di verifiche e della partecipazione
dei produttori finora ancora limitata”.
L’esigenza di concretizzare gli interventi
e le opportunità offerte dal Pir è
stata sottolineata dal sindaco di S.Mango Piemonte
Gaetano Napoletano nel suo intervento. “
Stiamo lavorando senza soste da circa due anni
a queste opportunità, ci sono stati dei
ritardi dovuti ai vincoli burocratici e alla giungla
normativa che hanno rischiato di condannarci alla
paralisi. Soltanto grazie alle capacità
dell’assessore provinciale Martinangelo è stato riaperto il bando regionale per
la misura 4.9 che ci dà la possibilità
di provvedere all’impiego finalizzato delle
risorse”. Ed ha precisato “che la
complessità dei problemi del mondo agricolo
di queste zone, ci impone di ricercare sempre
di più nuove fonti di finanziamento sia
per incrementare il reddito agricolo sia per affrontare
due problemi nevralgici per l’agricoltura
delle nostre montagne: l’estrema fragilità
del territorio, e quindi, il dissesto idrogeologico
e gli incendi boschivi.
I punti strategici sui quali occorre lavorare
per il futuro prossimo, con rapidità e
rigore, sono stati indicati dall’assessore
provinciale Corrado Martinangelo in un’analisi
cruda e realistica, a tratti impietosa, dei problemi
sul tappeto. L’Assessore provinciale Corrado
Martinangelo che ha rivendicato con forza i numerosi
obiettivi raggiunti nel comparto agricolo (dai
marchi di qualità alle politiche di marketing
territoriale per i prodotti tipici, dalla possibile
DOP per la castagna di Acerno alla promozione
del territorio) non ha sottaciuto anche alcuni
limiti che vanno superati.
” Abbiamo scommesso in questi anni su un
modello di sviluppo locale legando le produzioni
tipiche all’identità del territorio,
capace di creare un circuito virtuoso e un ciclo
vitale per l’economia basato sulle ricchezze
naturali, sui prodotti tipici di qualità,
su strategie efficaci di marketing territoriale
e sull’enogastronomia”. Su quest’ultimo
punto Martinangelo insoddisfatto dei risultati
raggiunti pensa al lancio di un marchio per la
ristorazione affinché tutti utilizzino
i prodotti tipici del picentino.
“E’ ora indispensabile- ha proseguito
Martinangelo- un salto di qualità sul piano
della trasformazione e commercializzazione dei
nostri prodotti tipici se non vogliamo tornare
a rimpiangere l’epoca del <mito> dell’industrializzazione
in voga negli anni ’70. Dobbiamo vincere
tutti insieme, in uno sforzo unitario e solidale,
la sfida della trasformazione dei nostri prodotti
convincendo i giovani che la nuova agricoltura
può dare lavoro e i produttori che non
ci sono alternative all’associazionismo.
Non ci sono più alibi né possiamo
raccontare favole. La Regione Campania ci ha concesso
tempo fino al prossimo 30 giugno; o realizziamo
questi impianti produttivi o dobbiamo rivisitare
la nostra politica perché vuol dire che
qualcosa non funziona più come dovrebbe”.
L’assessore provinciale all’Agricoltura
ha concluso il suo lungo ed accorato intervento
rivolgendo un pressante appello, una sorta di
ultimatum, ai responsabili del Consorzio sollecitandoli
ad allargare la base sociale del Consorzio a tutti
i produttori di nocciole e di castagne del picentino.
“Non possiamo perdere quest’occasione
di sviluppo. Soprattutto in questa fase dove possiamo
contare sulle opportunità offerte per l’agricoltura
dall’Unione Europea e sul sostegno e l’amicizia
del nuovo Ministro per le Politiche Agricole Paolo
De Castro insignito nel 2002 a Giffoni del prestigioso
Premio nazionale Nocciola d’Oro”. |