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Il
Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca promuove un
ricorso al TAR avverso il Piano Regionale Attività
Estrattive nelle cave.
“Difendere l’ambiente, il territorio
e la qualità della vita a Salerno!”
Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha dato mandato all’Ufficio Legale del Comune
di Salerno di promuovere un ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale avverso il Piano Regionale
per le Attività Estrattive nelle cave redatto
dal Commissario ad Acta.
Il Piano , che non ha tenuto conto dei rilievi
critici già esternati nella fase di redazione
dalla Giunta Comunale, configura una serie di
gravi problemi immediati e potenziali per il territorio
della città di Salerno.
In particolare destano preoccupazione: l’ampliamento
zonale e di possibilità estrattiva per
le cave Malangone e San Leonardo; l’inserimento
nelle aree di riserva ( potenzialmente dunque
soggette ad autorizzazione estrattiva da parte
della Regione Campania ) di zone come Montena
dove invece il PUC prevede la realizzazione di
un parco territoriale, del Monte Stella da tempo
apprezzato parco collinare, delle colline di Ogliara-Matierno
frazioni ad alta densità abitativa. Persino
per la cava di Cernicchiara è ipotizzata
un’attività estrattiva incoerente
con la riqualificazione ambientale.
“Contestiamo fermamente – afferma
il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca –
il Piano Regionale per le Attività Estrattive
ed abbiamo intrapreso un’iniziativa legale
per bloccarne gli effetti ai danni di Salerno
e difendere così l’ambiente, il territorio
e la qualità della vita.
Le puntuali osservazioni critiche del Comune di
Salerno non sono state tenute in considerazione.
L’ampliamento delle zone estrattive e la
previsione di nuove aree di riserva rappresentano
un grave pericolo per l’ambiente ed il territorio.
Non è possibile immaginare di svolgere
attività estrattiva in zona già
sature di cave, in parchi collinari, oppure in
aree dove il Comune prevede di realizzare parchi,
o ancora in località dove è già
in corso un’attività di riqualificazione
ambientale con notevoli potenzialità economiche
ed occupazionali.
Il ricorso al TAR rappresenta il primo passo di
un più ampio impegno politico ed amministrativo
per la modifica del Piano Regionale Attività
Estrattive e per la bonifica ambientale delle
cave presenti nel territorio cittadino, una bonifica
già molto complessa che le previsioni del
Piano rischiano di vanificare”.
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