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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Strage di Reggio Emilia: l’AMI chiede “Forze dell’Ordine obbligatorie nelle cause di separazione e divorzi”e denuncia: “Situazione grave nei Tribunali campani. A Salerno manca il metal detector”.

L'AMI, Associazione dei matrimonialisti italiani, con sede in Roma, in relazione al gravissimo episodio consumatosi oggi nel Tribunale Civile di Reggio Emilia, esprime tutta la propria solidarietà nei confronti della Collega Giovanna Fava e il cordoglio per le vittime. Nel contempo, invita ad un momento di doverosa riflessione e di analisi sulla complessità del diritto di famiglia ed, in particolare, sulla mancanza dell’obbligo della specializzazione di avvocati e magistrati, sulla carenza di strutture giudiziarie adeguate a salvaguardare il diritto alla riservatezza del cittadino che procede ad una separazione o divorzio, sui tempi lunghi per ottenere una sentenza, su incapacità e mancanza di mezzi per prevenire conflitti pericolosi.
Le statistiche dimostrano che i delitti legati alle vicende familiari sono in preoccupante aumento.
Liquidare la tragedia di oggi, sostenendo che si è trattato solo di un momento di follia, è quanto di più sbagliato possa esistere. Accanto alla follia di un assassino, vi è il concorso della follia di un sistema malato ed incosciente dove tutti, tecnici del diritto e società civile, siamo in qualche modo colpevoli. Molti nostri Tribunali sono strutturalmente indecenti, i tempi per avere una sentenza sono biblici, molti addetti ai lavori (avvocati e magistrati) trattano il diritto di famiglia come l'infortunistica stradale. Vi sono a volte sentenze inaccettabili che alimentano i conflitti anziché ridurli.       
Ovviamente dinanzi alle gesta di uno psicolabile è difficile trovare spiegazioni. Ma spesso le tragedie possono trovare terreno fertile nella inadeguatezza complessiva del sistema giudiziario e nella sordità della società civile.
Occorre dunque un nuovo modo di separarsi basato sul sostegno psicologico delle coppie in crisi, sui tempi ragionevolmente rapidi per definire un procedimento, sulla specializzazione obbligatoria in materia familiare degli addetti ai lavori, sulla individuazione di strutture giudiziarie diverse e compatibili con le specificità delle vicende familiari.
L’Ami, inoltre, chiede che durante i processi delle separazioni e divorzi diventi obbligatoria la presenza delle Forze dell’Ordine: la situazione di molti tribunali campani è assolutamente allarmante dal punto di vista strutturale. In particolare il Tribunale civile di Salerno, peraltro ubicato in una scuola elementare tuttora funzionante, è sprovvisto di qualsivoglia misura di sicurezza e dell’impianto di metal detector. Chiunque, in preda ad un raptus, potrebbe emulare ciò che è tragicamente accaduto a Reggio Emilia con un margine di pericolo assai più grave, atteso che a poca distanza vi sono i piccoli alunni della scuola e l’assenza totale di Forze dell’Ordine. E’ altresì da considerare che, dato il carico di lavoro, spesso davanti ad un solo giudice devono essere celebrate trenta cause di separazione in una sola mattinata con gravi momenti di tensione e senza nemmeno la possibilità per i separandi o divorziandi di poter usufruire di servizi igienici o addirittura di potersi sedere nelle lunghe attese a cui sono sottoposti. Situazioni similmente gravi affliggono, in Campania, i Tribunali di Napoli, Torre Annunziata, Santa Maria Capua Vetere, Sant’Angelo dei Lombardi ed altri.            
   
Il PRESIDENTE NAZIONALE
Avv. Gian Ettore Gassani

 
 
 
 
Pontecagnano Faiano
San Cipriano Picentino
San Mango Piemonte
 
 
 
 
             
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