Roscigno Vecchia: Crolla la casa dell’ultima abitante.
L’appello del sindaco Mazzei: “Non disperdiamo questo patrimonio dell’umanità di incommensurabile valore”.
ROSCIGNO (SA) - Pareva potesse resistere al trascorrere del tempo, alla violenza delle intemperie, alla disattenzione degli uomini, quasi come se l’immortalità di chi vi abitò si fosse trasferita come per magia su di essa. Così non è stato: la casa di Dorina, ultima abitante del borgo-fantasma di Roscigno Vecchia, divenuta simbolo dell’immortalità e dell’attaccamento alle radici, ha cominciato a dare i primi segni di decadimento. La pioggia incessante di pochi giorni fa, unita al lavoro lento e distruttivo degli anni, ha causato il formarsi di una crepa che rappresenta una sciagura, se se pensa che la parte posteriore della struttura ha già subito grossi danni. Se non sarà sottoposta ad un intervento immediato, la casa crollerà definitivamente, e con essa cadrà il simbolo di Roscigno Vecchia, della tenacia, dell’attaccamento alla propria terra, del “non-abbandono”. Quando il paese fu abbandonato, ai primi del ‘900, a causa del pericolo di frana, tutti si trasferirono dove oggi sorge Roscigno capoluogo. Solo Teodora, conosciuta come Dorina, volle restare per sempre attaccata al suo paese, rifiutandosi, fino all’ultimo respiro, di lasciare la sua casa, che oggi è meta ambita per centinaia di visitatori. Dorina, quindi, è diventata l’emblema del passato che si intreccia con il presente: se la sua casa dovesse cadere si disperderebbe anche il valore di questo legame.
“Sarebbe una perdita che il territorio non può permettersi di subire”: lo afferma il sindaco Armando Mazzei, che spiega l’entità di questa perdita con amarezza: “La casa di Dorina non è stata inserita nei precedenti piani di intervento, oggi in via di ultimazione, perché pareva resistere al passare del tempo. Purtroppo la pioggia e l’incuria dell’uomo hanno determinato il crollo di un cornicione, quindi è necessario intervenire immediatamente”.
“Ho già avviato tutte le azioni affinché si preveda un intervento di somma urgenza per il recupero di quello che è un bene culturale di inestimabile valore – continua Mazzei – ma faccio anche appello alla sensibilità di tutti gli organi istituzionali che hanno a cuore le sorti di questo borgo affinché possano attivarsi per evitare una così grave perdita”.
Mazzei, infatti, si rivolgerà all’assessore ai Beni Culturali della Provincia di Salerno, Arenare, al Presidente della Provincia, Villani, all’Assessore ai Beni Culturali della Regione Campania, Di Lello, allo stesso Governatore Bassolino, al vicepresidente della Giunta regionale Valiante, al vicepresidente del Consiglio regionale Mucciolo, al Parlamentare Iannuzzi, al Senatore Manzione, al Commissario del Parco del Cilento e Vallo di Diano, Tarallo, al Prefetto Meoli, che recentemente ha compiuto una visita nel borgo, apprezzandone il fascino ma esprimendo anche la convinzione che è necessario provvedere subito al recupero dell’intero borgo, ma anche al vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Rutelli, senza trascurare, ovviamente, la Soprintendenza ai Beni Culturali.
Per portare a termine l’intervento sarebbe necessaria una cifra di circa 200.000 euro, fa notare Mazzei, ma ciò che conta è agire nell’immediato per evitare che il tempo, e il disimpegno, continuino indisturbati a compiere la loro azione distruttiva.
Annavelia Salerno