Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale e al Sindaco di Salerno.
Un impegno assunto da lungo tempo che mi sento obbligato a mantenere, non mi permetterà, contrariamente a quanto accade di solito, di partecipare alla seduta odierna del Consiglio comunale di Salerno.
Apparentemente si potrebbe pensare ad una riunione di routine: pochi punti all’ordine del giorno, adempimenti per lo più squisitamente tecnici, questioni di non particolare significato.
C’è invece un provvedimento di straordinaria rilevanza che mi spinge ad assumere pubblicamente posizione, non potendola esprimere nella sede competente a causa della mia involontaria assenza: una sorta di “dichiarazione di voto”, che rendo per chiarezza e per onestà intellettuale, come è mio costume.
Tra i provvedimenti finanziari, nella variazione di bilancio, il Consiglio è chiamato a ratificare una deliberazione della Giunta attraverso la quale si stabilisce in 15 milioni di euro l’importo per l’acquisizione dell’attuale Jolly Hotel.
Si sa che poi l’immobile, una volta acquistato dal Comune, verrà abbattuto al fine di realizzare “La piazza della libertà” e dar luogo alla più complessiva riqualificazione dell’intera area.
Mi chiedo: a. quale fu - soltanto qualche anno fa e cioè quando già era stabilito che si sarebbe proceduto alla demolizione del manufatto - l’importo di acquisto del Jolly da parte dell’attuale privato proprietario? b. quali siano state le indennità di esproprio fissate all’epoca per altri immobili insistenti nella zona (ne ricordo vagamente uno di ex proprietà D’Amico per il quale fu ritenuta insufficiente la valutazione fissata dal Comune, ed infatti, in sede giudiziaria, fu diversamente determinata)? c. quale sia stato oggi il criterio di determinazione dell’indennità di esproprio, fissato nella delibera di Giunta, considerato che riferimento ineludibile è certamente il valore di mercato dell’immobile, ma esso va posto in relazione a precedenti atti di compravendita e alla sua imminente demolizione.
E’ del tutto casuale - ma la coincidenza è francamente inquietante - la notizia pubblicata domenica 30 settembre da qualche quotidiano e, a quanto pare, già da tempo oggetto di una inserzione su un sito internet di annunci immobiliari, secondo la quale il nuovo “Grand Hotel Salerno” sarebbe in vendita.
Qui verrebbe da domandare informazioni su eventuali vincoli fissati nel bando originario di assegnazione dell’area ex Cementificio, quali realizzazioni in esso fosse previsto di effettuare e se quanto oggi portato a compimento nell’intera area corrisponda a quelle indicazioni; come pure sarebbe opportuno, in ogni caso, operare ulteriori verifiche, dal momento che stupisce che un’attività produttiva appena avviata, venga già posta in vendita.
Sono queste sinteticamente le considerazioni che mi inducono a confidare in un maggiore approfondimento, che consenta al Consiglio Comunale di acquisire elementi utili prima di assumere la responsabilità del voto.
Se, viceversa, permanendo una situazione a dir poco approssimativa e confusa, il provvedimento non venisse ritirato per rinviarne la trattazione, il mio giudizio resterebbe negativo e, pur non potendolo formalmente esprimere in Consiglio Comunale, il mio voto sarebbe contrario.
Alfonso Andria
Consigliere comunale DL-La Margherita