Sintesi dell’intervento del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
“Signor Presidente, sono lieto di darLe il benvenuto a Salerno e siamo fieri di averLa oggi con noi. La ringrazio ed esprimo riconoscenza per l’attività istituzionale che svolge quotidianamente. Che ne sarebbe della dignità dell’Italia se non ci fosse la Sua funzione di equilibrio, saggezza, presenza istituzionale di fronte alle immagini di risse permanenti quanto inconcludenti della politica nazionale? Che ne sarebbe della dignità dell’Italia senza il Suo rigore, la Sua sobrietà, la Sua testimonianza che mi pare possa essere collocata nel filone delle testimonianze civili che sono venute da questo territorio. Questa è la terra di Giovanni e Giorgio Amendola che fecero del rigore e della coerenza di vita la propria caratteristica”.
“Signor Presidente, Lei sa che stiamo attraversando un momento difficile. Una settimana fa è stato ucciso Angelo Vassallo, un sindaco, un nostro collega, un uomo serio, un grande amministratore, rigoroso, onesto, amato dalla Sua comunità: una vicenda drammatica. Né il Cilento, né la provincia di Salerno sono terre dominate dalla camorra, ma oggi siamo ad un bivio rispetto al problema delle infiltrazioni malavitose, anche perché solo cinquanta chilometri ci separano da zone dove purtroppo si avverte forte la presenza della criminalità. E allora, o innalziamo un vero e proprio muro contro la penetrazione di queste organizzazioni criminali oppure anche le nostre zone saranno omologate ai territori della paura dove non si vive in maniera civile. Per fare questo, però, oggi occorrono nuovi interventi per la sicurezza: farlo domani sarebbe troppo tardi. Esistono condizioni favorevoli per intervenire, a cominciare dal ruolo attivo delle Forze dell’Ordine, dalle presenze qualificate nella Magistratura e dalla capacità di coordinamento tra le diverse componenti dello Stato. Sicurezza significa fare investimenti. Investimenti importanti, non rinviabili”.
“Signor Presidente, Salerno costituisce un’anomalia positiva per tanti aspetti. A Salerno c’è operosità, concretezza, non ci sono sprechi, né tracce di plebeismo o di clientela. L’azione amministrativa del Comune è ispirata al rigore assoluto. In questi anni abbiamo investito cifre importanti ed abbiamo dato respiro all’economia conferendo una moderna identità al nostro territorio. Siamo riusciti a superare la cosiddetta “urbanistica di carta” , evitando di “ingessare” la città. Aprire centinaia di cantieri ha significato creare tante occasioni di lavoro. Ma abbiamo anche avuto tanta cura ed attenzione per l’ambiente: la raccolta differenziata ha superato la percentuale del settanta per cento. Siamo il primo capoluogo d’Italia da questo punto di vista. Crediamo fermamente che sia necessario ritornare al più presto alla corretta ed ordinaria amministrazione della gestione dei rifiuti. Occorre superare le forme residue dei poteri commissariali che generano sovrapposizioni istituzionali ed aumento dei costi che si riflettono sui bilanci delle famiglie. Anche in questo caso occorre valorizzare il protagonismo dei Comuni o delle Unioni dei Comuni”.
“In questi anni, Signor Presidente, siamo stati anche attenti a non fare venire meno le ragioni della solidarietà. Ma anche in questo caso senza cedimenti al parassitismo. Abbiamo, invece, privilegiato una concezione della solidarietà che pone in primo piano l’assunzione della responsabilità personale di ogni cittadino, prevedendo solo in ultima istanza l’intervento pubblico. Ecco, in questa visione di grande attenzione al “sociale” si inserisce la realizzazione dell’asilo nido che inauguriamo oggi. Una struttura all’avanguardia, di standard europeo che è parte di un progetto finalizzato all’attivazione di 33 posti in asilo nido per ogni 100 bambini residenti sul territorio comunale. Un obiettivo di livello nazionale che proveremo a raggiungere con la consueta determinazione”.
“Non abbiamo tralasciato, a prezzo di sacrifici enormi, le politiche culturali, privilegiando anche in questo caso la qualità: la programmazione del cartellone del Teatro Verdi è di assoluto rilievo nazionale e poggia sullo sforzo finanziario del Comune di Salerno. Vorremmo avere il rispetto che merita questo impegno straordinario”.
“Ecco, Signor Presidente, Lei oggi si è trovato di fronte un’altra Italia, un altro Sud, lontano dallo stereotipo del Mezzogiorno legato alla degenerazione delle classi dirigenti e contraddistinto dalle spinte volgari alla clientela”.
“L’inaugurazione della mostra dedicata a Salerno Capitale ci ha riportato al periodo tra febbraio e luglio del 1944, quando qui nasceva la Costituzione repubblicana. Furono mesi di grande consapevolezza del senso della nazione, si aveva piena cognizione della necessità di costruire il destino del Paese. Mi auguro che lo spirito di quel tempo possa rivivere. Guido Dorso diceva che le ragioni ideali in questo Paese sono riservate agli idealisti. Vorremmo, invece, che vengano fatte proprie dai giovani, dalle classi dirigenti e da quanti hanno responsabilità pubbliche”.
“Il Suo esempio, Signor Presidente, e la sua stessa figura rappresentano non solo una garanzia per l’Italia e per la Repubblica, ma anche la migliore lezione di vita e di sobrietà istituzionale che ci può aiutare ad andare avanti e a costruire il nostro futuro”.
Salerno, 14 settembre 2010
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