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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il Collettivo Teatro Folk di Peppe Basile  presenta l’opera OMNIA.

Il Collettivo Teatro Folk, in collaborazione col gruppo ZED, presenta l’opera OMNIA. Eccezionale ricostruzione della storia ufficiale del C.T.F. attraverso foto, articoli, musica, documenti e inediti. All’interno dell’opera articoli e recensioni di Grazia Francescato, Fabrizio Feo, Michele Santoro, Francesca Marinaro, Joe Marrazzo etc, su l’Unità ,Paese Sera, La Repubblica,La voce della Campania, Corriere della Sera, Dossier Sud, etc. Il ricavato sarà devoluto a favore delle vittime della fame e delle guerre nel mondo. Il CTF, nasce come movimento culturale nel 1975. Interpreta musicalmente e teatralmente gli stilemi culturali delle zone dell’entroterra salernitano e le tradizioni popolari dell’Italia meridionale spaziando, talvolta, in tutta l’area mediterranea. Alterna momenti solistici (la fronna, il canto a lungo, la ballata, la storia, ecc) a momenti corali, sempre tipici della tradizione popolare (canti della vendemmia, canti religiosi, canti di lavoro, canti di lotta, ecc), senza tralasciare la ritmica, che è la linfa vitale della musica popolare (tammuriata, pizzica,tarantella,moresca) mettendo in risalto situazioni di una realtà dell’entroterra ,spesso, socialmente emarginata. Attualmente,in collaborazione con gli ZED, gruppo di giovani e affermati musicisti, ha realizzato l’Ente socio- culturale Collettivo Teatro Folk –Zed “Centro Studi di Ricerca e Diffusione delle Tradizioni Popolari”. Lo scopo è quello di ridare voce ad una cultura sommersa da una classe dominante che a partire dagli anni 60, dopo aver spazzato via il mondo contadino ne sollecita il recupero attraverso gruppi folkloristici (sic!), “spinta dall’oscura coscienza che qualcosa di prezioso si è irrimediabilmente perso con il declino del villaggio”.
Dal 1974 al 1982 la produzione musicale è molto vicino alle lotte operaie, centinaia di concerti: all’interno dello stabilimento con i seicento licenziati della Marzotto, al C.U.C. di Cava de’Tirreni con Giuliana De Sio a fianco degli operai della Pennytalia, della Casarsa, della Pisapia, con i lavoratori stagionali conservieri, con i minatori e gli emigrati, vicino al movimento studentesco e al mondo contadino. Alla fine degli anni 80, oltre a “Gli alberi del Sud” da “Madre Terra” , vengono proposti brani di rilevante interesse politico- sociale - etnico come Mandela, Mercato delle braccia, Vu cumprà, Hei Giò vedrai che ce la farai,ecc. che alla fine degli anni 70 furono catalogati come “I canti della Valle dell’Orco”, alcuni dei quali, pur non essendo brani della tradizione, furono inseriti nel libro “Canti popolari giffonesi”G.Basile. “I principali obiettivi del Collettivo Teatro Folk sono la documentazione, la trascrizione, la conservazione dei repertori, insieme allo studio filologico (con particolare attenzione ai canti) per proporre, una volta entrato in sintonia con il linguaggio del mondo popolare, situazioni di lotta,emarginazione, ingiustizie sociali, emigrazione, extracomunitari, disagio giovanile, occupazione, le inutili guerre e perché no, situazioni di raffinata eleganza popolare come “ Sera ‘nce jette a l’acqua”.  “Dopo l’esperienza di Ernesto De Martino “La fine del mondo, contributo all’analisi delle apocalisse culturali”, “Sud e Magia”, Roberto De Simone “Canti e tradizioni popolari in Campania”, Alberto Mario Cirese “Oggetti, segni, musei, sulle tradizioni contadine”, Rocco Scotellaro “L’uva puttanella”, “Contadini del Sud”, Franco Molfese  “Storia del brigantaggio”,  Emilio Sereni “Terra nova e buoi rossi”, “Il Capitalismo nelle campagne”, Hanns Eisler “Musica della rivoluzione”, comincia dalla metà degli anni 70 una estenuante ricerca ad opera di Peppe Basile nell’entroterra campano, basso e alto Cilento, S.Mauro  La Bruca, Futani, Montano Antilia, Moio Civitella, (grazie all’editore Giuseppe Galzerano, curatore dell’Istituto di storia Cilentana, che mi accompagnava personalmente a casa degli informatori),  Giffoni Valle Piana (grazie a Gerardo Vassallo, Giuseppe delle Donne, Maria Rita Lembo, Linuccia Di Mauro, Adele Vassallo, Speranza Matondi  e tanti altri ragazzi della scuola che con il preside D.Basile permisero la pubblicazione del libro “I Canti popolari giffonesi”, di cui ho perso completamente le tracce)”. Siano, zona interna dell’Agro – Noverino - Sarnese, inserito nel Parco Letterario “Cunto de li cunti”, è la zona di provenienza del Collettivo Teatro Folk.
Qui la ricerca è stata fruttuosa più che nelle altre zone e data la grande disponibilità dei “paesani” verso il CTF, è stato possibile catalogare i canti per categorie lavorative: contadini, segantini, maste ‘e piezze, artigiani, carbonai, maste ‘e catuozze ecc. C’è da sottolineare che non esiste, come per il Cilento o l’interland avellinese –napoletano, una musica popolare strumentale, tranne alcune eccezioni di tarante per organetto, ma si tratta di brani importati da gente che lavorava fuori (‘a lauriola, ‘a celentana ecc.).Un altro particolare degno di rilievo è che i canti, sovente “malismatici”, hanno sempre una grande coralità , sia in risposta al melisma, sia che vengono eseguiti come coro misto(monodico o polifonico) e sono quasi sempre in tonalità maggiore, questo è in rapporto alla categoria lavorativa (“alla cerasàre”,  “alla zappatore”, “alla carrettiere”ecc.). Il CTF nella sua lunga attività ha prodotto come “Laboratorio- teatro- musica”: “Lotte bracciantili e condizione contadina del sud”; “Madre terra”; “He sule nu garofene”; “Io pezzente contadino”; “Chesta matina”. Testi, musiche e ricerche etnomusicologiche di G.Basile. Sul CTF hanno scritto Grazia Francescato, Fabrizio Feo, Rocco De Blasi , Michele Santoro, Luciano Berio, Walter Brancaccio, ecc. Il Collettivo Teatro Folk lontano da ogni forma di esibizionismo fine a sé stessa, di populismo e commercializzazione, dalle mode nazional-popolari, ha contribuito a scrivere una pagina importante del movimento politico–culturale- popolare italiano. C’è ancora tanto lavoro da fare sui documenti di ricerca, sulla nuova produzione, tante cose da scrivere su una realtà musicale così complessa e articolata (con la pubblicazione del cofanetto “Collettivo Teatro Folk  1975-2005” sarà allegato un libro contenente la storia ufficiale dettagliata con tutti i testi e le musiche del C.T.F. anche in versione facilitata). Per sostenere le vittime delle guerre e della fame nel mondo, regala CTF vol.1° “Trent’anni di storia”, il CD premiato a Parigi dalla EUROPEAN COMMISSION MUSIC ENTRPRISE. Testi, musiche e ricerche etnomusicologiche di Peppe Basile.
Collettivo Teatro Folk-ZED
Via Roma 2 84088 Siano (Sa) tel: 081-5181374

 
 
 
 
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