I Deep Green Light
Presentazione del gruppo
Se l'amore per la musica si unisce al fascino di una terra straniera dalle tradizioni antiche e dai colori
indimenticabili come è l'Irlanda, è facile desiderare di riproporre le melodie di questa terra e diffonderle
nella nostra, che di altrettante tradizioni è ricca. E' quello che i Deep Green Light fanno riproponendo in
chiave acustica inni celebri della tradizione irlandese dei pub, e ripescando quelle arie celtiche dal sapore
mistico e dal ritmo trascinante originarie della verde Irlanda. Accanto ai brani classici della tradizione
irlandese, i Deep Green Light propongono, con i loro brani inediti, una vivace contaminazione della musica
nordeuropea e di quella etnica di varie parti del mondo, con particolare attenzione alle tradizioni
mediterranee. Chitarre acustiche, violini, banjo, armoniche, flauti, mandolini e percussioni che si intrecciano
e si fondono per dar vita ad uno show trascinante ed evocativo al tempo stesso.
La storia del gruppo
E' strano quello che a volte una serie di eventi casuali può generare. Nell'Ottobre 2007 Francesco si rompe
un braccio. La degenza dura un mese: il periodo più lungo che Francesco abbia passato senza toccare uno
strumento musicale. In quel periodo Francesco, di ritorno da un indimenticabile viaggio in Irlanda con
Danilo, Davide e il caro Alessandro Celotto, impara a conoscere e ad apprezzare la musica irlandese, già
conosciuta ma mai approfondita più di tanto. Anche gli ascolti di Davide e Danilo virano verso il verde,
anche se Danilo poteva già vantare, grazie a un amore di ben più vecchia data per la Terra di Smeraldo, una
buona conoscenza delle arie celtiche e delle canzoni da pub. Compagni di viaggio, compagni di bevute, già
compagni di musica in diverse occasioni, divenuti definitivamente Guinness-addicted, perché non
cominciare insieme un percorso musicale che unisca la loro amicizia alla passione per l'Irlanda? E' questo
che spinge Francesco, ormai in crisi d'astinenza da musica causa la temporanea invalidità, a proporre ai
ragazzi e all'amico Christian, da sempre estimatore del folk, di unirsi in un ensemble per suonare musica
irish. Certo, il braccio rotto all'inizio gli avrebbe impedito di suonare, così si propone come cantante,
nonostante la scarsa esperienza nel settore. L'idea viene accolta con entusiasmo, e così, in una sera di metà
ottobre, mangiando pizzette acquistate in rosticceria, nascono i Deep Green Light. Suonare canzoni come
Whiskey in the Jar, Jesse James, Dirty Old Town, rinnova nei ragazzi l'amore per la terra irlandese, ma
soprattutto sortisce un effetto inatteso: questa musica è trascinante, avvincente, anche suonarla in sala prove
diventa una festa ogni volta. L'entusiasmo cresce, aiutato anche dall'affiatamento che il nucleo originario del
gruppo subito trova. Lo spirito irlandese pervade tutti, rendendoli euforici, allegri e danzerecci. La prima
esibizione pubblica dei Deep Green Light è intima e privata: una festa nella sala prove, dove una trentina di
persone si ritrovano ubriache a ballare con la musica del neonato gruppo. Dopo un paio di prove con un
primo percussionista, Mauro Senatore, che però è ostacolato da impervi orari lavorativi, il gruppo viene
contattato da Alessandro. L'approccio telefonico intimorisce abbastanza Francesco, Davide, Danilo e
Christian: a quanto pare, Alessandro è un musicista di professione, con esperienze ben più mature di quelle
dei quattro guitti fondatori del gruppo. Ma, sin dalla prima prova, è colpo di fulmine tra i ragazzi e il
percussionista. Le canzoni, con il contributo di Alessandro, acquisiscono nuova linfa ed energia, diventano
ancora più coinvolgenti. La sintonia è grande: solo nella prima prova, vengono arrangiati ben 11 dei
numerosi pezzi facenti parte del repertorio. A dicembre, a soli due mesi dall'idea di suonare insieme, il
gruppo è pronto per la prima esibizione ufficiale, al Forum dei Giovani di Cava de' Tirreni. L'emozione è
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tanta, ma il riscontro del pubblico trasmette ai ragazzi carica e voglia di continuare. E' solo l'inizio di
un'attività live che si sviluppa con una velocità impressionante. A Febbraio 2008, incomincia la serie di
serate nei pub della Campania. I Deep Green Light suonano 12 volte in appena tre mesi, con un gradimento
di pubblico e un livello di preparazione e di capacità di intrattenimento sempre maggiori. Cominciano ad
arrivare proposte da fuori regione, e già a giugno vengono fissate date nel Lazio e in Puglia per la stagione
invernale. La stagione invernale colpisce i ragazzi come un maglio. Piovono richieste al gruppo da ogni
luogo, si suona tutte le settimane, con numerose trasferte fuori regione. Gli ingaggi aumentano, così come il
pubblico che diventa sempre più numeroso. Tra Novembre e Aprile i Deep Green Light suonano tutte le
settimane in diverse regioni del centro e sud Italia, dalla Puglia alle Marche, passando per il Lazio e gli
Abruzzi, con il culmine dell'attività che giunge nel periodo di Marzo in concomitanza con la Festa di San
Patrizio. E proprio a Marzo i ragazzi registrano presso Luna Studio, il primo EP, contenente un brano
inedito, intitolato L'uomo del caffè, e alcuni brani della tradizione irlandese riarrangiati in puro stile "Deep
Green Light". Il lavoro viene pubblicato e distribuito nel mese di Maggio 2009, con un buon riscontro di
pubblico e un grande gradimento. Contestualmente è in preparazione un DVD dell'esibizione live al
prestigioso Pub Il Moro di Cava de' Tirreni. A Giugno, causa impegni lavorativi, Christian, con grande
rammarico dei ragazzi, lascia la band. La ricerca di un nuovo elemento porta all'inserimento al banjo e alle
chitarre di Stefano Torino, chitarrista di matrice rock ma subito catapultato con entusiasmo nel vortice del
folk. L’arrivo di Stefano porta ad un assestamento della formazione. Attualmente i Deep Green Light stanno
ultimando la preparazione del materiale per andare a registrare il primo CD ufficiale.
I componenti del gruppo
Francesco "Shillelagh" Memoli. Voce, banjo, mandolino, bouzouki, chitarra acustica, chitarra elettrica,
armoniche.
Davide "Wild Rover" Vignes. Violino, chitarra acustica, chitarra elettrica, voce, banjo, armoniche.
Alessandro "Buddy Bodhran" Ferrentino. Percussioni, hang, colori, cori.
Danilo "Dirty Old Skif" Lupi. Basso, tin whistle, bodhran, cori.
Stefano “Spike” Torino. Banjo, chitarra, bouzouki. |