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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I Deep Green Light

Deep Green Light

Presentazione del gruppo

Se l'amore per la musica si unisce al fascino di una terra straniera dalle tradizioni antiche e dai colori indimenticabili come è l'Irlanda, è facile desiderare di riproporre le melodie di questa terra e diffonderle nella nostra, che di altrettante tradizioni è ricca. E' quello che i Deep Green Light fanno riproponendo in chiave acustica inni celebri della tradizione irlandese dei pub, e ripescando quelle arie celtiche dal sapore mistico e dal ritmo trascinante originarie della verde Irlanda. Accanto ai brani classici della tradizione irlandese, i Deep Green Light propongono, con i loro brani inediti, una vivace contaminazione della musica nordeuropea e di quella etnica di varie parti del mondo, con particolare attenzione alle tradizioni mediterranee. Chitarre acustiche, violini, banjo, armoniche, flauti, mandolini e percussioni che si intrecciano e si fondono per dar vita ad uno show trascinante ed evocativo al tempo stesso.

La storia del gruppo

E' strano quello che a volte una serie di eventi casuali può generare. Nell'Ottobre 2007 Francesco si rompe un braccio. La degenza dura un mese: il periodo più lungo che Francesco abbia passato senza toccare uno strumento musicale. In quel periodo Francesco, di ritorno da un indimenticabile viaggio in Irlanda con Danilo, Davide e il caro Alessandro Celotto, impara a conoscere e ad apprezzare la musica irlandese, già conosciuta ma mai approfondita più di tanto. Anche gli ascolti di Davide e Danilo virano verso il verde, anche se Danilo poteva già vantare, grazie a un amore di ben più vecchia data per la Terra di Smeraldo, una buona conoscenza delle arie celtiche e delle canzoni da pub. Compagni di viaggio, compagni di bevute, già compagni di musica in diverse occasioni, divenuti definitivamente Guinness-addicted, perché non cominciare insieme un percorso musicale che unisca la loro amicizia alla passione per l'Irlanda? E' questo che spinge Francesco, ormai in crisi d'astinenza da musica causa la temporanea invalidità, a proporre ai ragazzi e all'amico Christian, da sempre estimatore del folk, di unirsi in un ensemble per suonare musica irish. Certo, il braccio rotto all'inizio gli avrebbe impedito di suonare, così si propone come cantante, nonostante la scarsa esperienza nel settore. L'idea viene accolta con entusiasmo, e così, in una sera di metà ottobre, mangiando pizzette acquistate in rosticceria, nascono i Deep Green Light. Suonare canzoni come Whiskey in the Jar, Jesse James, Dirty Old Town, rinnova nei ragazzi l'amore per la terra irlandese, ma soprattutto sortisce un effetto inatteso: questa musica è trascinante, avvincente, anche suonarla in sala prove diventa una festa ogni volta. L'entusiasmo cresce, aiutato anche dall'affiatamento che il nucleo originario del gruppo subito trova. Lo spirito irlandese pervade tutti, rendendoli euforici, allegri e danzerecci. La prima esibizione pubblica dei Deep Green Light è intima e privata: una festa nella sala prove, dove una trentina di persone si ritrovano ubriache a ballare con la musica del neonato gruppo. Dopo un paio di prove con un primo percussionista, Mauro Senatore, che però è ostacolato da impervi orari lavorativi, il gruppo viene contattato da Alessandro. L'approccio telefonico intimorisce abbastanza Francesco, Davide, Danilo e Christian: a quanto pare, Alessandro è un musicista di professione, con esperienze ben più mature di quelle dei quattro guitti fondatori del gruppo. Ma, sin dalla prima prova, è colpo di fulmine tra i ragazzi e il percussionista. Le canzoni, con il contributo di Alessandro, acquisiscono nuova linfa ed energia, diventano ancora più coinvolgenti. La sintonia è grande: solo nella prima prova, vengono arrangiati ben 11 dei numerosi pezzi facenti parte del repertorio. A dicembre, a soli due mesi dall'idea di suonare insieme, il gruppo è pronto per la prima esibizione ufficiale, al Forum dei Giovani di Cava de' Tirreni. L'emozione è 1 tanta, ma il riscontro del pubblico trasmette ai ragazzi carica e voglia di continuare. E' solo l'inizio di un'attività live che si sviluppa con una velocità impressionante. A Febbraio 2008, incomincia la serie di serate nei pub della Campania. I Deep Green Light suonano 12 volte in appena tre mesi, con un gradimento di pubblico e un livello di preparazione e di capacità di intrattenimento sempre maggiori. Cominciano ad arrivare proposte da fuori regione, e già a giugno vengono fissate date nel Lazio e in Puglia per la stagione invernale. La stagione invernale colpisce i ragazzi come un maglio. Piovono richieste al gruppo da ogni luogo, si suona tutte le settimane, con numerose trasferte fuori regione. Gli ingaggi aumentano, così come il pubblico che diventa sempre più numeroso. Tra Novembre e Aprile i Deep Green Light suonano tutte le settimane in diverse regioni del centro e sud Italia, dalla Puglia alle Marche, passando per il Lazio e gli Abruzzi, con il culmine dell'attività che giunge nel periodo di Marzo in concomitanza con la Festa di San Patrizio. E proprio a Marzo i ragazzi registrano presso Luna Studio, il primo EP, contenente un brano inedito, intitolato L'uomo del caffè, e alcuni brani della tradizione irlandese riarrangiati in puro stile "Deep Green Light". Il lavoro viene pubblicato e distribuito nel mese di Maggio 2009, con un buon riscontro di pubblico e un grande gradimento. Contestualmente è in preparazione un DVD dell'esibizione live al prestigioso Pub Il Moro di Cava de' Tirreni. A Giugno, causa impegni lavorativi, Christian, con grande rammarico dei ragazzi, lascia la band. La ricerca di un nuovo elemento porta all'inserimento al banjo e alle chitarre di Stefano Torino, chitarrista di matrice rock ma subito catapultato con entusiasmo nel vortice del folk. L’arrivo di Stefano porta ad un assestamento della formazione. Attualmente i Deep Green Light stanno ultimando la preparazione del materiale per andare a registrare il primo CD ufficiale.

I componenti del gruppo

Francesco "Shillelagh" Memoli. Voce, banjo, mandolino, bouzouki, chitarra acustica, chitarra elettrica, armoniche.
Davide "Wild Rover" Vignes. Violino, chitarra acustica, chitarra elettrica, voce, banjo, armoniche.
Alessandro "Buddy Bodhran" Ferrentino. Percussioni, hang, colori, cori.
Danilo "Dirty Old Skif" Lupi. Basso, tin whistle, bodhran, cori.
Stefano “Spike” Torino. Banjo, chitarra, bouzouki.

 
 
 
 
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