“Il diritto all’alloggio decoroso è un diritto di tutti”.
L’on. Alfonso Andria è intervenuto in Commissione Sviluppo Regionale del Parlamento europeo a Bruxelles per presentare il documento di lavoro sul rapporto d’iniziativa in materia di edilizia abitativa.
Il documento, frutto di un intenso lavoro svolto dall’Intergruppo parlamentare Urban-Logement di cui Andria è Vice-Presidente e della collaborazione attiva con il Comitato delle Regioni ed il Comitato Economico e Sociale Europeo, ribadisce il “diritto all’alloggio decoroso”. Tale concetto, già presente nella “Carta sociale del Consiglio d’Europa” e ribadito nella “Carta europea degli alloggi” approvata proprio dall’Intergruppo nell’aprile scorso.
L’iniziativa intrapresa ha una grande portata innovativa e si pone l’obiettivo di dare un segnale politico forte a tutela del diritto alla casa, che rappresenta un riferimento primario per ogni cittadino comunitario.
“Al fine di creare una politica “socialmente responsabile”, volta a rispondere alle sfide sociali ed economiche, a porre rimedio ai preoccupanti fenomeni di segregazione spaziale e di “ghettizzazione”- ha affermato Andria - è necessario inserire la politica degli alloggi in una più ampia prospettiva di sviluppo sostenibile delle città”.
Secondo quanto sostiene il Rapporto, infatti, il dibattito deve svilupparsi intorno a tre assi principali: sociale, energetico-ambientale, coordinamento.
In genere la localizzazione di insediamenti abitativi in zone periferiche rispetto ai centri urbani non è accompagnata da interventi strutturali tesi a garantire al cittadino diritti essenziali, condizioni di dignità e almeno accettabile qualità della vita, di fatto determinando, più o meno consapevolmente, forti discriminazioni all’interno del corpo sociale. D’altra parte, la mancanza di abitazioni decorose a prezzi accessibili obbliga i soggetti meno abbienti a vivere lontani dai centri urbani,così limitando fortemente le opportunità di inserimento sociale e di fruizione dei servizi (socio-sanitari, di trasporti, nel campo dell’istruzione e della formazione professionale).
Per altro le problematiche in materia di alloggi -si legge nel Rapporto Andria- non sono soltanto relative a questioni di natura meramente immobiliare,ma riguardano anche la cattiva pianificazione, l’impatto ambientale sui territori in cui insistono, la forte dispersione energetica.
E’ perciò necessario un coordinamento orizzontale tra tutte le politiche europee capaci di produrre effetti nel settore dell’edilizia abitativa, nonché un coordinamento verticale tra le autorità pubbliche coinvolte ai diversi livelli decisionali, ed ancora una costante relazione tra le autorità pubbliche, gli operatori privati e la società civile.
Tra le proposte formulate da Andria nel documento: sollecitare la Banca Europea per gli investimenti e la Commissione europea a mettere in piedi una strategia che riguardi in modo specifico il settore immobiliare, al fine di mobiliare risorse da destinare alle città e alle regioni per i progetti urbani integrati, con particolare riguardo al recupero del patrimonio edilizio esistente; semplificare le procedure burocratiche; la costituzione di un sito europeo che possa fungere da forum e da archivio delle migliori pratiche al fine di incoraggiarne lo scambio e di favorire la riproduzione delle sperimentazioni meglio riuscite. |