L’On.Alfonso
Andria (DL-La Margherita) in Sessione plenaria
a Strasburgo: “CREARE UNA CAPITALE EUROPEA
DEL TURISMO”.
“Ritengo
indispensabile un rafforzamento del raccordo tra
il programma “Capitale europea della cultura”
ed il grande tema del turismo, per sfruttare appieno
le enormi potenzialità economiche e sociali
che un evento siffatto può produrre e per
far si che esso costituisca un motore di sviluppo
duraturo della città e del territorio circostante”.
E’ stato questo uno dei passaggi salienti
dell’intervento che l’On.Alfonso Andria
(DL-La Margherita) ha tenuto nella giornata di
ieri durante la Sessione Plenaria del Parlamento
Europeo a Strasburgo commentando il Rapporto dell’On.Prets
sul Programma Capitale europea della Cultura 2007-2019.
“A tal proposito - ha continuato Andria
- vorrei rilanciare la proposta che avanzai in
questa stessa Aula il 7 settembre 2005 in occasione
del dibattito sul rapporto Queirò, cioè
di creare una “capitale europea del turismo”.
Tale proposta è corroborata anche dal rafforzamento
della dimensione urbana: sul ruolo delle città,
infatti, si punterà con decisione nella
nuova agenda 2007-2013”.
E’ sul tema della “cittadinanza europea”
l’On.Andria è intervenuto anche sulla
relazione dell’On.Takkula in riferimento
alla proposta di modificare il titolo del programma
comunitario da “Cittadini per l’Europa”
in “Europa per i cittadini”.
In questa inversione di termini - ha detto Andria
- sta tutto il senso della cultura che, d’ora
in avanti, deve ispirare l’azione comunitaria,
strumento, e non fine, dei popoli europei per
la soddisfazione delle loro aspirazioni. In un
momento difficile del processo di costruzione
europea - com’è quello che stiamo
vivendo oggi - in cui tendenze nazionalistiche
e disaggreganti sembrano ottenere nuova legittimazione,
diffondere la reciproca conoscenza delle nostre
differenti culture è senz’altro uno
strumento fondamentale di integrazione sociale,
di comprensione dei valori che ci accomunano ed
un elemento chiave nella lotta contro i razzismi
e le xenofobie. Il senso di appartenenza, il sentirsi
europei, non nascono per artificio, ma derivano
da una coscienza culturale comune che l’Europa
ha il dovere di coltivare alla stessa stregua
della dimensione economica”. |