Finanziaria: taglio di 80 comunità montane, esclusi oltre 250 comuni.
La “scure” della Finanziaria cala incisiva sulle comunità montane, le trasforma tutte in “ unione di comuni montani ” e ne riduce il numero di 80 unità mentre escludendo nuove categorie di comuni (quelli sopra i 15 mila abitanti e quelli costieri) ne spazza oltre 250, con un ulteriore snellimento delle strutture. Sono queste le novità che con un emendamento del relatore Giovanni Legnini, daranno un segnale significativo nel senso della riduzione dei costi della politica. La trasformazione da comunità montane a unione dei comuni montani poi non è solo lessicale, come potrebbe apparire in un primo momento, ma sostanziale, visto che le unioni dei comuni montani esistono già oggi all’interno di alcune comunità montane. Si semplifica insomma in tal modo la struttura. Le unioni dei comuni montani dovranno comprendere come minimo 7 comuni montani (escludendo in tal modo circa 80 comunità oggi esistenti). L’emendamento prevede anche una stretta sulle assemblee e sul numero dei consiglieri: “ Nelle assemblee delle comunità montane ogni comune sarà rappresentato da un consigliere e non più da tre ” ha spiegato Legnini , con trasferimenti in altri enti locali del personale in esubero. Si ridurrà anche l’indennità che verranno parametrate al numero di abitanti del comune più popoloso all’interno della unione dei comuni montani. Le proposte di modifica del relatore prevedono infine “interventi significativi sulle indennità” dei consiglieri comunali, provinciali e circoscrizionali, eliminando la possibilità di trasformazione in stipendio dell’indennità e prevedendo l’incompatibilità tra indennità degli amministratori locali e qualunque altra indennità ”. Per quanto riguarda infine il numero massimo degli assessori, rimane invece ferma la limitazione massima del loro numero a 12 rispetto ai 16 attuali.
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