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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 
A Santa Maria a Vico (Giffoni Valle Piana) il Festival delle Tammorre e del Tamburello.

Grande attesa ed interesse per il primo Festival della Tammorra e del Tamburello (1, 2, 3 settembre ) a Santa Maria a Vico di Giffoni Valle Piana. Il programma è ricco di eventi. Venerdì 1 settembre, alle ore 18.00, il raduno dei gruppi musicali e la Benedizione degli strumenti e dei suonatori impartita da S. E. Mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo Emerito di Catania. Seguirà l’itineranza dei gruppi nelle contrade di Giovi, Pontecagnano, Filetta, Campigliano, Capitignano, Malche, Giffoni Valle Piana. Poi la sfilata dal Castel Rovere a S. Maria a Vico con il tradizionale Carrettone. Alle 21.00 inizio ufficiale del Festival con l’esibizione dei gruppi: “I Zompacardilli”, tarantella di Montemarano; “La Paranza da Zabatta”, tammurriata alla Terzignese; “I Totarella”, le zampogne del Pollino; “A Pertica”, tammurriate alla Sommese; “I Picarielli”, tammuriate e dintorni… .
Sabato 2 settembre, alle ore 18.00, tavola rotonda sulle “Forme espressive del suono della Tammorra e del Tamburello”: presiede il Prof. Paolo Apolito; interverranno i suonatori della tradizione: Marcello Colasurdo; Paolo Simonazzi; Filippo D’Ischia; Antonio Matrone.
Alle 21.00 la forza della tradizione in spettacolo: “Mascherata-N’drezzata Ischia”, canti e danze della tradizione popolare Ischitana; “D’Esperanto Quintel”, musica dell’Emilia; “Marcello Colasurdo e Paranza”, canti e suoni della tradizione Pomiglianese.
Infine, domenica, “Mera Menhir”, tarantelle e stornelli del Salento; “A Paranza r’o Lione”, suoni, canti e balli della tradizione campana. Naturalmente nel corso della manifestazione sarà possibile degustare gli eccellenti prodotti tipici picentini. Don Giosuè Santoro, con Marilena Gragnaniello e Antonio Matrone (ò Lione), ha curato la direzione artistica e culturale della manifestazione: “E’ un evento artistico ricco di valori umani e culturali. Recuperando e valorizzando una significativa espressione artistica dei nostri territori, intendiamo contribuire alla riaffermazione delle reti personali e di comunità, di cui S. Maria a Vico è lo scrigno privilegiato per tutto il territorio dei Picentini nonché esempio luminoso per tutte le comunità locali.”
 
 
 
 
 
 
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