Benedetto Casillo ai Barbuti in “Caviale e Lenticchie” all’Addolorata “Storie”
Giovedì 19 agosto, alle ore 21.15, in largo S. Maria dei Barbuti, per la XXV edizione della rassegna estiva “Salerno Barbuti Festival”, il Teatro Sannazzaro Productions presenta: Benedetto Casillo in “Caviale e lenticchie” di Scarnicci, Tarabusi, Taranto e Casillo. (ingresso 10 euro). Autori di classe, dalla fantasia fervida, eleganti, mai volgari, Scarnicci e Tarabusi hanno fatto la storia del teatro di varietà e della televisione. Clamoroso il successo di “Un, due, tre” con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Alla penna di Scarnicci e Tarabusi si devono anche le commedie “I papà nascono negli armadi” e “Caviale e lenticchie”. Quest’ultima, tradotta in più lingue, è tra i copioni italiani più rappresentati anche all’estero. Popolarissima è la versione napoletana dell’ indimenticabile Nino Taranto. Ora il lavoro “Caviale e lenticchie” è portato sulle scene da Benedetto Casillo, da tempo attento alla rivisitazione di testi cari al pubblico napoletano. Una rivisitazione, anche questa, garbata e nel pieno rispetto dello spirito originale del testo, con ritmi necessariamente più serrati e adeguati ai giorni nostri; non manca, però, qualche guizzo di personale fantasia. Con Benedetto Casillo in scena attori di provata esperienza, di lunga carriera.
In scena, oltre a Benedetto Casillo: Patrizia Capuano, Angelo Murano e con Luciano Piccolo, Marco Lanzuise, Annamaria Toffanelli, Gegè Esposito, Orentia Marano, Luca Gallone, Francesco D’Amato, Manila Aiello, e con la partecipazione di Virginia Da Brescia, Gennaro Morrone, Corrado Taranto. E’ lo stesso Casillo, curatore della regia, a spiegare le vicende delle trama: “Il protagonista della nostra storia vive di piccoli espedienti. S’ingegna, per portare avanti la famiglia. Di professione fa l’ ospite, l’invitato, ma abusivo, intrufolato. Partecipa a battesimi, prime comunioni, matrimoni. Dove c’è da mangiare, lui c’è. Gradisce. Incarta e porta a casa. Porta a casa cibo, bevande, dolci, confetti. Poi rivende tutto. E’ conosciutissimo tra i VIP. Per tutti è il commendatore. Bravo e buono di cuore. Fa molta beneficenza…con i soldi degli altri. Stavolta ha deciso di aiutare una famiglia veramente bisognosa. Quale? Gesù, la sua! Organizza una messa in scena spettacolare. Una recita strappalacrime che vede protagonisti la moglie, i figli, la sorella e ‘o nonno. ‘O quadro d’’a disperazione! Porta i suoi amici nobili a visitare questa povera gente. Una visita, ma anche un sostegno concreto. Che s’ ha dda fa’ pe’ campa’! Ma il destino a volte fa brutti scherzi. Insieme ai nobili arriva anche un loro nipote sospettato di un terribile assassinio. La farsa diventa giallo…Va a finire che… Beh, in teatro si saprà”.
Sempre giovedì 19 agosto, per la parallela rassegna “La notte dei Barbuti”, nel complesso dell’Addolorata, con inizio alle ore 22.30, la Compagnia del Giullare presenta “Storie” di Fratti e Luppi, per la regia di Andrea Carraro. (ingresso 10 euro). “Vi racconterò – spiega il regista Andrea Carraro - di tre donne e delle loro storie. Sono tre generazioni diverse, tre vite differenti, prigioniere di un mondo che le vuol condannare alla solitudine. La matura donna russa che ha vissuto i bombardamenti di Leningrado, la giovane ungherese che ha vissuto l'invasione sovietica di Budapest e la giovane araba che ha vissuto sul suo corpo la violenza dell'infibulazione sono accomunate da un passato di sofferenza. Per tutte e tre c'è la possibilità d'una svolta; c'è pronto quello che, in teatro, si chiama il "copo di scena". Ma l'esperienza insegna che i finali a sorpresa sono spesso un rischio: qualche volta può restare l'amaro in bocca, qualche volta la bocca può diventare dolce come il miele! Mia unica intenzione è raccontarvi di tre donne e delle loro storie.
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