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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ancora un capolavoro di Eduardo per il cartellone dell’Arbostella.

Prosegue la stagione teatrale comica del Teatro Arbostella di Salerno: questo fine settimana (sabato alle 21,15 e domenica alle 20,15), il sipario del palcoscenico orientale della città si riaprirà su un altro dei capisaldi del teatro di Eduardo, “Il sindaco del Rione Sanità”; la commedia in tre atti, parte della raccolta della Cantata dei giorni dispari, verrà portata in scena dalla compagnia napoletana “Teatro Napoli”. Una storia, che riprende un personaggio reale della Napoli del tempo: il sindaco del borgo popolare della Sanità, una sorta di “capofamiglia camorrista” che riusciva a modo suo, a tenere in ordine il quartiere. Quando scrisse questo dramma, Eduardo probabilmente volle rappresentare un problema ancora tragicamente attuale, che è quello della crisi della giustizia della società italiana che spesso porta alla nascita di sottosistemi giudiziari non sempre ispirati ai valori di equità e onestà. Intanto proseguono gli appuntamenti con la “Bottega del teatro”, il laboratorio teatrale ideato e promosso dall’associazione Comica salernitana diretta dal patron Gino Esposito. Un incontro con il teatro dedicato ai giovani attori; il corso, ad iscrizione gratuita si concluderà, a giugno, con l’allestimento di una commedia tratta dalla tradizione napoletana.

COMPAGNIA COMICA SALERNITANA Nata quattro anni, la Compagnia Comica Salernitana fondata da Gino Esposito, direttore artistico del Teatro Arbostella, nel corso degli anni ha giovato della collaborazione di registi ed operatori teatrali di respiro nazionale, come ad esempio Sergio Solli, Enzo Moscato, Lello Arena. Le linee guida sono state sempre quelle di riscoprire i capolavori della grande lezione partenopea, da Petito ad Eduardo, passando per Scarpetta. Molte nel corso degli anni, le rassegne a cui ha dato vita: tra le tante “Comicittà”, la rassegna di teatro comico giunta alla IX edizione nel 2007. Da quattro anni ormai si alza il sipario di quello che non è più considerato un teatro di periferia, ma una struttura ben funzionante, che grazie all’impegno e alla dedizione di cui gode, sta contribuendo alla crescita della zona orientale di Salerno.

 
 
 
 
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