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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un cucciolo di dinosauro a Salerno Inaugurazione 1° maggio 2012

Maria Pia De Vito

In occasione dell’apertura straordinaria dei luoghi d’arte statali prevista per il 1° maggio la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta esporrà - negli spazi della Biblioteca - una delle più sensazionali scoperte nella storia della paleontologia. Si tratta del fossile di un piccolo dinosauro rinvenuto nel 1980 nel giacimento di Pietraroja, in provincia di Benevento. Scipionyx Samniticus, questo il nome scientifico dell’esemplare, noto anche con il soprannome di Ciro, nacque circa 110 milioni di anni fa, in pieno Cretacico inferiore, una delle tre epoche geologiche del Mesozoico, nel corso del quale la terra era dominata dai dinosauri. In questo periodo il sito di Pietraroja doveva presentarsi come una palude di pietra, un ambiente lagunare dal clima tropicale, composto da isolotti circondati da piccoli specchi d’acqua salmastra popolati di pesci, rettili e anfibi. È qui che il cucciolo di dinosauro trascorse la sua breve esistenza prima di essere travolto, poco più che neonato, da una violenta alluvione scatenata da un nubifragio, che lo seppellì nel fondo della palude. Qui, in assenza di ossigeno, il suo corpo non si decompose, fossilizzandosi nel sedimento calcareo conservatosi fino ai nostri giorni. Quando Scipionyx scomparve era alto quasi 24 cm (50 coda compresa), ma da grande avrebbe raggiunto la lunghezza di due metri per un metro e trenta di altezza e un peso di 20 kg. Nonostante le sue piccole dimensioni, Scipionyx in poco tempo è diventato una vera e propria celebrità, e non solo per la comunità scientifica internazionale, guadagnandosi perfino la copertina della prestigiosa rivista “Nature”. Molteplici sono i motivi della sua eccezionalità. Pur essendo in assoluto uno dei dinosauri più piccoli al mondo, Scipionyx preserva quasi integralmente il proprio scheletro ed è l’unico esemplare a conservare anche gli organi interni, con una varietà di tessuti molli mai visti prima in un fossile. Il cucciolo appartiene a una famiglia di dinosauri finora sconosciuta e la sua scoperta ha rivoluzionato anche le conoscenze geopaleontologiche, dimostrando che, al contrario di quanto si riteneva precedentemente, nel Mesozoico l’Italia non era completamente sommersa dalle acque. Le straordinarie condizioni di conservazione dell’animale hanno consentito a una équipe di scienziati, guidati dai paleontologi del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, di sottoporlo ad una vera e propria paleo-autopsia che ha svelato persino quale sia stato l’ultimo pasto del piccolo dinosauro. Il fossile di dinosauro e la sua avvincente storia saranno presentate al pubblico nel mese di maggio, prima del trasferimento nella costituenda Sezione Paleontologica del Museo Archeologico di Benevento.La conferenza stampa di presentazione dell’evento si terrà giovedì 26 aprile alle ore 12.00 presso il Museo Diocesano di Salerno.

 
 
 
 
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