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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Doppio spettacolo per la notte di S.Lorenzo dall’india danze rituali, sacre e tribali: ai Barbuti “Milon mela” all’Addolorata: Rifrazioni

canti tribali

Martedì 10 agosto, alle ore 21.15, in largo S. Maria dei Barbuti, per la XXV edizione della rassegna estiva “Salerno Barbuti Festival”, il Gruppo Artisti della tradizione dell’India porterà in scena “Milon Mela”, ovvero la Festa degli incontri: danze tribali, acrobatiche, arti marziali e danze del fuoco dell’India. (ingresso euro 10) Milon Mela presenta al pubblico europeo la grande capacità espressiva di alcune delle più antiche discipline dell’India, caratterizzate da tecniche performative altamente sviluppate e molto spettacolari. In un’alternarsi armonico di movimenti, suoni, colori e perfetta esecuzione, lo spettacolo prende vita, dando spazio e visibilità alle performances delle diverse discipline: musicisti Baul del Bengala, maestri dell’arte marziale Kalaripayattu (Kerala), danzatori Chhau della Purulia (Jarkhand/Bihar), danzatori Gotipua (Orissa), per la direzione artistica di Abani Biswas. “La Ricerca delle Sorgenti” è un progetto teatrale attivo da oltre 15 anni in India ed in Europa; propone laboratori, spettacoli, parate ed eventi teatrali in collaborazione con artisti e maestri di alcune fra le più antiche discipline dell’India con 18 artisti tradizionali: 3 Maestri dell’ Arte marziale Kalaripayattu (Kerala), 6 danzatori Chhau (Jharkand), 3 musicisti Baul del Bengala, 3 danzatori Gotipua (Orissa), 3 attori e tecnici Abani Biswas, direttore del progetto, vive e lavora nel Bengala Occidentale ed ha una storia di impegno nel teatro che risale agli anni ’60. La festa degli incontri propone Canti, musiche, danze sacre e arti marziali dell’India. L'intento di Milon Mèla è di presentare al pubblico europeo alcune delle più antiche discipline dell'India ormai in via d'estinzione e che sono caratterizzate da tecniche performative altamente sviluppate e raffinate e quindi molto spettacolari. Per esempio “Il Chhau” è un' antica danza sacra della Purulia (Bihar). Ancor oggi viene praticata da popolazioni tribali contadine che, danzando invocano il dio Shiva per le piogge e il buon raccolto. Danzata esclusivamente da uomini, si distingue per l'uso delle bellissime maschere (pesanti fino a 4 kg.) raffiguranti le variopinte divinità induiste, i demoni e gli spiriti tribali e che lasciano filtrare l'aria e la luce da soli 4 piccolissimi fori, la respirazione è ridotta al minimo e la visuale molto limitata. “Il Kalaripayattu” invece è la più antica arte marziale dell 'India. Viene dal Kerala e si ritiene sia la Madre di tutte le discipline artistiche del sud dell'India. Poi c’è La Danza Gotipua (Orissa) che risale al medioevo indiano e continua l'antichissima tradizione delle Devadasi (fanciulle danzatrici dei templi). L 'armonia e la dolcezza dei movimenti (alcuni anche acrobatici) e dell' accompagnamento vocale e strumentale caratterizzano questa danza che celebra i' incontro e I' unione dell' Uomo con la Divinità, in cui il devoto s' identifica con l'elemento femminile. Si avvicina alla danza Odissi.. ma le tecniche impiegate ed i temi sono molto diversi. Lo stile è estremamente raffinato e vario, oltre ai movimenti dei passi si usano i Mudra (gesti delle mani), gli occhi e l'espressione del volto. Vengono inoltre usate posizioni provenienti dallo Yoga classico. Sempre martedì 10 agosto, per la parallela rassegna “La notte dei Barbuti”, nel complesso dell’Addolorata, con inizio alle ore 22.30, la compagnia Artestudio porterà in scena “Rifrazioni” di e con Loredana Mutalipassi che ha curato le coreografie. Musiche eseguite dal Hant. (ingresso 10 euro)

 
 
 
 
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