La Chiesa del SS. Crocefisso a Salerno
Questa Chiesa fu eretta intorno alla metà del XIX secolo nella Chiesa di San Benedetto sotto il titolo del SS. Crocefisso. Un Crocefisso ligneo risalente al XIII secolo, legato ad una leggenda che coinvolgeva un mago di nome Pietro Barliario che, pentito, ebbe un’apparizione del Crocefisso stesso dopo lunga preghiera, che chinò il capo, e aprì gli occhi. La Tavola pregevole per gli influssi bizantineggianti, ha subito un prezioso restauro dopo una minaccia di incendio ed è gelosamente custodita nel Museo Diocesano. La Chiesa del Crocefisso ebbe vita breve. Difatti, nel 1868, con una ordinanza del Comune di Salerno, la Chiesa di San Benedetto fu sgombrata per essere adibita ad alloggio per le truppe. Grande fu la protesta del Parroco che intentò un’azione giudiziaria che ebbe buon esito. Nel 1878 il Comune fu obbligato alla restituzione dell’antica Chiesa con sentenza della Corte di appello, con rimborso delle spese sostenute e dei danni arrecati dai militari.Nello stesso anno, nel mese di agosto, il Parroco don Gaetano Giannattasio ( originario di Giffoni secondo un’annotazione riscontrata nell’Archivio Diocesano ) pur riservandosi il diritto di avere in restituzione la Chiesa di San Benedetto, accettò dal Comune l’offerta, per un tempo limitato, di un ex Monastero di Santa Maria della Pietà ubicato nel sedile di Portanova. Questa convenzione fu più volte rinnovata nel 1894, nel 1909 e nel 1923 ed il predetto Monastero fu adibito a sede della Parrocchia. ( Ove poi rimase).Fu nello stesso anno 1878 che la Chiesa di Santa Maria della Pietà assunse il nome “ del SS. Crocefisso “ che è ancora quello attuale.Di stile romanico a tre navate, divisa da sei colonne, secondo gli storici risalirebbe all’VIII secolo e fu più volte restaurata nel secolo scorso. Nel 1961 è stata abbellita da stupendi mosaici (riportati nella foto allegata ) nell’abside centrale, mentre la cripta ubicata sul lato destro entrando in Chiesa, presenta due dipinti di autore ignoto. Il più grande di questi due dipinti, sempre secondo gli storici, risalirebbe al XII secolo.E’ stato anche accertato che questo pianterreno era collegato alla Chiesa superiore attraverso uno stupendo porticato.L’aspetto originale, come si rileva da un foglietto offerto nella Chiesa, è stato modificato con tre portali posti in corrispondenza delle navate interne, un oculo centrale al di sopra di sette monofore ed un tetto a capanna. Completa la facciata un moderno campanile.L’eliminazione delle sovrastrutture barocche, ha dato maggiore spazio alla piazzetta antistante la Chiesa. In questa piazzetta si svolgeva la Fiera del Crocefisso che oggi, da alcuni anni, viene tenuta presso lo stadio Arechi con forte richiamo di visitatori. Lasciamo all’attenta osservazione del visitatore il Cristo in croce con i piedi trafitti da un solo chiodo e con due soldati romani dei quali uno gli trafigge il costato. Né vanno trascurate le figure della Madonna, della Maddalena e Maria di Cleofe a sinistra, e San Giovanni, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo a destra. Alle spalle si notano quattro angeli, due dei quali con delle coppe dorate raccolgono il sangue di Cristo. Nell’abside a destra si osservano tre Santi. Buona visita !
Nunzio Di Rienzo
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