La memoria storica di “Voci dal lager” ricordata a “Primavera Einaudi”
Nella memoria di Giulio Einaudi si inserisce la persecuzione patita dai deportati politici durante il ventennio fascista: buon risultato per “Voci dal lager”, libro di Mario Avagliano, la cui presentazione ha riscosso un notevole successo al Punto Einaudi di Salerno. L’evento ha
segnato il settimo appuntamento della rassegna “Primavera Einaudi 2012”.Oltre 6.800 ebrei, di cui solo 837 sopravvissuti, 650mila internati militari italiani (circa 50mila i morti), 24mila deportati politici (di cui 10mila morti), 5mila arrestati per motivi politici ed internati nei campi italiani e 100mila civili rastrellati e trasferiti in Germania come lavoratori coatti. Sono alcuni degli impressionanti numeri della deportazione dall’Italia contenuti nel romanzo di Mario Avagliano (scritto a quattro mani con Marco Palmieri), “Voci dal lager”, che lo scorso sabato 24 marzo è stato presentato presso il Punto Einaudi di Salerno. L’evento, rientrante nella rassegna “Primavera Einaudi 2012” (promossa dal Comune di Salerno – Assessorato alla Cultura, dal Punto Einaudi di Salerno e dall’Associazione culturale “Koinè” e dedicata al centenario della nascita di Giulio Einaudi), ha visto anche la partecipazione di Luigi Giannattasio, Presidente della sezione ANPI di Salerno, di Maria Teresa Fulco, Presidente dell’Associazione “Memorie”, e di Aldo Pavia, già Presidente dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati). «L’opera nasce dal desiderio di dare voce ad aspetti storici spesso trascurati, come è quello che riguarda i deportati politici – ha dichiarato Avagliano - Nel dopoguerra, infatti, gli ex deportati si trovarono immersi in un dolore che rifiutava l’espressione narrativa, nel tentativo di rimuovere un’esperienza inquietante. Alla loro paura di non essere creduti si aggiunsero il senso di colpa per essersi salvati, il desiderio collettivo di voltare pagina ed il rifiuto di editori, storici e mass media di ascoltare e far conoscere quanto era accaduto». «“Voci dal lager” nasce proprio con l’obiettivo di dar voce a quanti hanno subito in prima persona i nefasti dell’Olocausto e della persecuzione nazifascista. Il libro ha pertanto una duplice finalità: recuperare fonti inedite, che altrimenti rischierebbero di andare perdute, e colmare quel vuoto di conoscenza che ha interessato un periodo importante della nostra storia», ha aggiunto il coautore Avagliano che è stato coadiuvato dall’attrice Antonella Parisi e da Claudio Bartiromo della Direzione Einaudi Campania nella lettura di alcune pagine del suo ultimo lavoro editoriale. All’interno del testo, infatti, grande spazio è dedicato alle lettere, ufficiali e clandestine, ai diari segreti ed ai biglietti (molti dei quali scritti di fortuna) lanciati dai deportati dalle tradotte ferroviarie. «Una scelta, quella di utilizzare documenti privati, che vuole conferire al volume una maggiore incisività, proprio perché mette in risalto aspetti di cronaca reale», ha poi concluso il giornalista e storico originario di Cava de’ Tirreni (Sa), Mario Avagliano.
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