COMANDO
IMPERIALE di Chiara Altavista
Il termomiracolante e la centralizzazione capitalistica.
Termovalorizzatori,
termoutilizzatori: il ceto politico della Campania
ha scatenato una guerra intensiva, non solo politica
ed ideologica, ma anche linguistica e semantica,
per convincere le moltitudini che non esistono
alternative agli inceneritori per liberarci della
valanga di rifiuti che produciamo. Fra poco i
media lanceranno un nuovo termine sul mercato
semantico, quello di termomiracolante. Ci spiegheranno,
con questo termine, che l’inceneritore sarà
capace di trasformare ogni pezzo di munezza in
un miracolo: ad ogni buccia di banana incenerita
si potrà esprimere un desiderio e passare
all’incasso presso gli enti pubblici e/o
le multinazionali padroni degli stabilimenti.
La costruzione di un termomiracolante sarà
l’evocazione del paradiso terrestre, per
quella parte di umanità che avrà
la fortuna di vivere intorno agli inceneritori.
Per adesso si è già arrivati ai
giuramenti solenni e ai richiami ai sacri valori
della famiglia e della patria locale. Ma da dove
nasce tutto questo amore per i termosvalorizzatori?
Bisogna ragionare. Per un piano serio per il riciclaggio
e la trasformazione dei rifiuti in Campania, occorrerebbero
posti di lavoro, ci vorrebbe vero lavoro vivo,
dovrebbe essere attivata la raccolta differenziata
porta a porta, oltre al coinvolgimento e responsabilizzazione
dei cittadini. Ed inoltre, cosa gravissima per
i politicanti, le risorse e le ricchezze di questo
processo dovrebbero essere decentralizzate, dovrebbero
essere sparse a rete nel territorio. Si dovrebbe
creare organizzazione sociale con un'estesa cooperazione,
una buona e sana occupazione e avere salari, stabili
e sicuri sparsi sul territorio. Ma ciò
implicherebbe l’assenza di un controllo
politico centralizzato. Per questo un piano serio
di riciclaggio e trasformazione dei rifiuti viene
definito impossibile dai nostri politicanti. Con
i termosvalorizzatori, invece, ci sarà
poca spesa in lavoro vivo ed un impianto industriale
costruito a gratis con i finanziamenti dei lavoratori
europei con la proprietà e la gestione
degli inceneritori nelle mani delle multinazionali
che, come è noto, hanno un rapporto esclusivo
e preferenziale solo con altri potenti, covando
una grande paura delle moltitudini. L’inceneritore
non è più conveniente o più
utile di altre soluzioni più partecipative,
ma ha un grande vantaggio per il nostro ceto politico:i
flussi di danaro e di potere sono centralizzati
e, quindi, controllabili. Basterà semplicemente
recintare e blindare le sorgenti di questi flussi
per gestirli. D’altronde questa strategia
è stata già collaudata. E’
con le occupazioni delle sorgenti d’acqua
che, in Sicilia, la mafia ha creato il presupposto
per la propria grande potenza. E’ la centralizzazione
di soldi e potere che ha fatto diventare gli inceneritori
termovalorizzatori ed è per questo che
presto saranno battezzati termomiracolanti. Il
tutto naturalmente per chi crede alle favole del
potere.
|