L’intervista
Continua il disagio della Cooperativa
“ Eco 2000 ” - Il disimpegno del Comune
“L’inceneritore di Brescia? Una struttura
obsoleta”
Termovalorizzatore si, termovalorizzatore no.
E’ questo il leit-motiv che sta accompagnando
l’autunno degli abitanti del Picentino da
quando il sindaco di Giffoni Valle Piana, Ugo
Carpinelli, ha candidato il suo Comune a possibile
luogo d’installazione di un termovalorizzatore.
Inizialmente era stata anche localizzata l’area
(indicata da quali tecnici competenti?) dove sarebbe
dovuto sorgere l’impianto: Sardone frazione
già devastata dall’insediamento dell’impianto
di tritovagliatura. Il Comune di Pontecagnano-Faiano
si è detto nettamente contrario ad avere
un nuovo insediamento a poche centinaia di metri
del suo territorio comunale. Ma Carpinelli nonostante
le proteste, procede la sua corsa verso il traguardo.
E’ spuntata ad un certo punto anche l’ipotesi
di San Vittore, una località poco distante
dal centro di Giffoni e qualcuno ha affisso un
manifesto dal titolo: “Termovalorizzatore.
Carpinelli va a San Vittore”.
Mentre si susseguono le indiscrezioni e gli isterismi,
gli allarmi e le rassicurazioni sulla vicenda
termovalorizzatore, c’è chi vive
un momento carico di inquietudini e tensioni.
E’ il caso della cooperativa Eco 2000 che
gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Giffoni
e che ha in circa 14 anni di attività accumulato
un certo know how nel settore dei servizi ambientali.
.
E’ davvero paradossale lo stato critico
di questa cooperativa nel momento in cui sul business
dei rifiuti si costruiscono onori e ricchezze,
ruoli politici e sociali. La cooperativa è
da due anni senza contratto e percepisce una cifra
(16.600 euro mensili) del tutto inadeguata al
servizio offerto col risultato di una riduzione
dei redditi talmente forte da ridurre i lavoratori
a livelli di mera sopravvivenza. La dirigenza
è impegnata in una dura azione per mantenere
i posti di lavoro, ma anche per assicurare un
serio e valido rilancio di un’azienda che
ha dimostrato sempre una valida capacità
imprenditoriale e produttiva. La crisi strutturale
e di prospettive della cooperativa è la
conseguenza di ritardi, errori e di tante promesse
puntualmente disattese da parte dell’Amministrazione
Comunale. Il sindaco Carpinelli chiamato pesantemente
in causa dall’ azienda continua però
a sottrarsi al confronto con i lavoratori che
non hanno alcuna certezza sul loro futuro. Del
momento difficile e delicato e della vertenza
in corso ne abbiamo discusso con Roberto La Rocca,
Presidente della Cooperativa “Eco 2000 ”.
Che cosa chiedete che vi sia concesso
dall’Amministrazione comunale per risolvere
i vostri problemi?
“Paghe adeguate. Ci troviamo, infatti, a
dover riscontrare delle gravissime disparità
salariali tra i nostri dipendenti e quelli di
altri Comuni. Un esempio: mentre i nostri dipendenti,
che percepiscono uno stipendio di terzo livello
pari a 800 euro al mese, i colleghi di un altro
Comune ricevono dai 1200 ai 1500 euro al mese.
E cosa ancora più grave e stupefacente
è leggere sui giornali che i soldi del
ristoro per l’impianto di tritovagliatura
di Sardone vengono impiegati in tutt’altri
settori meno che nel nostro”.
Dopo le reiterate proteste dei mesi scorsi
la situazione ha avuto dei risvolti positivi?
“Purtroppo no. Allo stato attuale non ci
sono più contatti con l’Amministrazione
Comunale. L’unico contatto che abbiamo è
con l’Azienda del Cittadino Multiservice,
con la quale intratteniamo solo ed esclusivamente
un rapporto che definiremo di ordinaria amministrazione.
In parole povere ad ogni fine mese facciamo recapitare
le nostre fatture per le quali siamo pagati non
sempre con puntualità”.
Per quale motivo avete deciso di interrompere
ogni contatto con l’Ente locale. Che cosa
vi ha spinto a farlo?
“ La molla è scattata all’indomani
del 15 settembre, data in cui c'era stato promesso
un bonus di alcune migliaia di euro che “per
ragioni di tempo” non c è stato erogato”.
Questa situazione vi ha costretto a prendere
dei provvedimenti nei confronti dei vostri dipendenti?
“No, fortunatamente. Nonostante tutto abbiamo
salvaguardato le buste paghe di tutti tirando
la cinghia in un’ottica di solidarietà
sociale, riducendo com’era prevedibile la
qualità, ma non la quantità dei
servizi offerti”.
Sicuramente avrete seguito, con vivo interesse,
la proposta avanzata dal Primo Cittadino di Giffoni
Ugo Carpinelli di installare sul territorio comunale
un termovalorizzatore. Favorevoli o contrari?
“La questione non è tanto di essere
favorevoli, come siamo, o contrari. C’è
invece soprattutto da chiedersi come e con quali
criteri sarà realizzato l’impianto
che, vista l’emergenza rifiuti in Campania,
si ritiene indispensabile”.
Voi cosa suggerite?
Apprendiamo ancora dai giornali che in questi
giorni il sindaco è stato in visita presso
l’impianto di termovalorizzazione di Brescia.
Ignorando, purtroppo per lui, che quello della
città lombarda è una struttura obsoleta.
Le polveri nocive dei fumi che produce, infatti,
devono essere stoccate in una miniera (esaurita)
di salgemma in Germania come fossero rifiuti nucleari.
Se ci avessero interpellato in qualità
di tecnici avremmo potuto far notare al sindaco
che l’impianto realizzato dalla Lomellina
Energia s.p.a. installato nel 2002 nel Comune
di Parona, in provincia di Pavia, rappresenta
oggi il non plus ultra in Europa in materia di
ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti”.
Quali sarebbero le differenze sostanziali
tra l’impianto di Brescia e quello di Parona?
“Molte. L’impianto bresciano è
un semplice termodistruttore che, con le calorie
prodotte dalla combustione dei rifiuti, fornisce
acqua calda ed energia elettrica agli edifici
pubblici della città. L’impianto
di Pavia, invece, è un vero e proprio insediamento
“terminale” in quanto al suo interno
viene svolto per intero il ciclo dello smaltimento,
dalla separazione secco-umido, con produzione
di compost e Cdr alla termovalorizzazione. In
pratica, il compattatore sversa in un solo luogo
i rifiuti. In tal modo si evitano costosi (e pericolosi)
trasferimenti ”.
Dunque un viaggio a vuoto quello che ha
compiuto il sindaco Carpinelli?
“In concreto sì, considerata anche
la corposità tecnico-scientifica della
delegazione che lo ha accompagnato. Peccato per
lui considerato che in famiglia ha un ottimo tecnico
da poter interpellare”.
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