Opinioni
a confronto.
“ I rifiuti che vengono bruciati dalla popolazione
generano diossina che va poi a finire nelle falde
acquifere, nei foraggi e che ritroviamo infine
negli allevamenti e negli alimenti. Il problema
dei rifiuti si risana solamente mettendo in atto
e facendo funzionare i bruciatori; ma i bruciatori
non li vuole nessuno, perché c’è
la favola che inquinano. Si preferisce subire
l’inquinamento vero, quello dei rifiuti,
piuttosto che attuare l’unica soluzione
dal momento che i rifiuti non si possono ormai
smaltire in altro modo”.
Girolamo Sirchia - Ministro
della Salute
“
Nel nostro territorio mancano i termo-distruttori
e il cdr prodotto non lo vuole nessuno dal momento
che è immondizia impacchettata; neanche
in Germania lo vogliono più ”.
Un consigliere comunale
di Napoli
“
Sulla localizzazione degli impianti di termovalorizzazione
dei rifiuti deve decidere il commissario Catenacci.
Ripeto: la gente deve comprendere che i rifiuti
vanno trattati in loco; i comuni che effettuano
la raccolta differenziata, poi non hanno problemi
a smaltire i rifiuti”.
Angelo Paladino - Assessore
provinciale alle Politiche ambientali
“La
Centrale termoelettrica ed il Termovalorizzatore
sono bombe ecologiche per il Comune di Pontecagnano
Faiano, per Fuorni, per Scavate Case Rosse, Mercatello
ecc…”
Ernesto Sica - Sindaco
di Pontecagnano
“Il
Sindaco di Pontecagnano, Ernesto Sica, senza informare
nessuno ha scritto al commissario Catenacci chiedendo
il termovalorizzatore nella stessa zona. Se si
fa il termovalorizzatore l’impianto di tritovagliatura
di Sardone sarà soppresso. Gli inceneritori
stanno tutti dentro le città e non è
mai successo niente”.
Ugo Carpinelli - Sindaco
di Giffoni V.P.
“Il
bruciatore di rifiuti non elimina le discariche,
le rende molto più pericolose perché
invece di “schifezze” che marciscono,
le riempie di cubature un po’ minori, ceneri
destinate a filtrare con peggiori conseguenze
nelle falde acquifere. E’ fonte di inquinamento
aereo e di consumo di combustile: i rifiuti, anche
pretrattati, bruciano poco e male! La massa dei
rifiuti va governata alla produzione e va ridotta.
Le materie prime presenti nei rifiuti vanno recuperate
e riciclate”.
Umberto Cataldo - Docente
di storia e filosofia
Non
sono pregiudizialmente contraria ma occorrono
impianti sicuri e quello di Brescia, da quanto
mi risulta, non lo è. Questo territorio
ha già pagato, abbiamo il diritto di vivere
in pace e di respirare. Secondo un recente monitoraggio
della Legambiente tedesca sui termovalorizzatori
presenti in Italia risulta che essi inquinano
in un raggio di 25 chilometri. Con la diossina
e le ceneri non si scherza. Il vero nodo da sciogliere
è fare una buona raccolta differenziata.
Rosetta Sproviero - presidente
Associazione “Natura Nostra”
Non
sono contrario all’inceneritore in sè
ma sono decisamente contrario ad ogni ipotesi
di localizzazione nel Picentino. Certo il problema
di come e dove smaltire i rifiuti riveste una
grande importanza ma il percorso per arrivare
a risolvere questo problema non deve costituire
un pericolo per lo sviluppo turistico e agricolo
di questa zona. Occorre, invece, avviare una seria
politica di programmazione per il settore agricolo
e continuare a battersi per uno sviluppo eco-sostenibile
che salvaguardi il valore paesaggistico e culturale
di questi luoghi. L’inceneritore lo vadano
a fare da qualche altra parte.
Antonio Landi – Consigliere
comunale di Giffoni Sei Casali
“Non
mi pare accettabile il metodo che si è
portato avanti finora e che non prevede una consultazione
degli enti locali interessati. Qui non si tratta
di installare un semplice impianto di compostaggio
ma qualcosa di molto più impegnativo di
cui finora sappiamo poco o nulla. Non abbiamo
nessun elemento conoscitivo per prendere una posizione
precisa, dire no o sì al termovalorizzatore.
Occorre in ogni caso rispettare i criteri fissati
dall’Ente Provincia e dal decreto Ronchi.
Spesso si parla del “sistema Picentino”
ma poi ognuno agisce come gli pare. Come amministratori
abbiamo il dovere morale di richiamare l’attenzione
sul problema della sicurezza e sui controlli perché
una scelta sbagliata fatta oggi potrebbe rilevarsi
irreversibile. E’ quindi legittimo che concorriamo
a determinare le scelte strategiche che riguardano
questo territorio già nella fase della
discussione. Ugo Carpinelli è un mio amico
ma oggi la gente viene a San Cipriano soprattutto
perché qui trova ossigeno e natura pulita.
Che cosa succederà dopo?
Paolo Sabato Assessore
all’Urbanistica e Territorio del Comune
di San Cipriano Picentino
“Sono
favorevole al termovalorizzatore. L’emergenza
rifiuti è una storia infinita che deve
finire. Il termovalorizzatore rappresenta un'
adeguata soluzione; le tecnologie avanzate e sofisticate
e i controlli quotidiani riducono al minimo il
rischio ambientale. Altre soluzioni non ne vedo”.
Gennaro Donnarumma –
Presidente della Società mista Futura
“Abbiamo
scritto agli organismi provinciali e regionali
e al commissario Catenacci per saperne di più
su questa vicenda. Siamo esterrefatti perché
nessuno si è degnato ancora di risponderci.
Siamo spettatori di un film di cui non si conosce
neanche la trama”.
Roberto Di Giacomo Assessore
all’Ambiente Comune di San Cipriano Picentino
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