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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Nasce “AgriCultura”: più di un semplice gioco di parole.

Con il varo del periodico bimestrale e del nuovo sito web, si apre un percorso nuovo per la Cia di Salerno che la vedrà impegnata con determinazione a consolidare e sviluppare la sua immagine sul terreno dei rapporti con il comparto agricolo provinciale in tutte le sue articolazioni, non più in modo sporadico e transitorio. Dentro questo disegno, AgriCultura costituisce un importante segnale in termini di trasparenza istituzionale e un traguardo importante per l’attivazione di un canale di comunicazione stabile e permanente tra il sistema Cia ed i suoi più diretti sostenitori, capace di stimolare il senso di appartenenza e di identità, l’orgoglio, se così si può dire, di partecipare da protagonisti, ad un attività importante in una delle più grandi e prestigiose organizzazioni agricole italiane.  Agricultura tuttavia non vuole essere un house horgan o un service per il gruppo dirigente, che si limita a divulgare le informazioni sulla Cia di Salerno, sui suoi progetti e sui risultati ottenuti, ma tenterà di stimolare un proficuo rapporto d’interscambio con gli associati, sarà anche una sorta di tribuna aperta al dibattito e al confronto con tutte le componenti del mondo Cia esaltando il lavoro spesso oscuro, ma prezioso per la collettività, dei suoi funzionari ed evitando sempre la retorica e per quanto è possibile l’autocelebrazione. Questo è il primo obiettivo, non di poco conto, fissato in sede di elaborazione di questa nuova iniziativa editoriale che speriamo possa incontrare il favore dei lettori. Un altro è il resoconto delle svariate e produttive iniziative culturali che la Cia Salerno metterà in cantiere per la valorizzazione della cultura della dieta mediterranea, per i mercati contadini e le problematiche legate al caro-vita che vede la Cia in trincea nello sviluppo dei rapporti interistituzionali con Enti locali ed Istituzioni pubbliche. AgriCultura si pone anche l’obiettivo di sviluppare un proficuo scambio di comunicazione dal livello sociale a quello istituzionale, ribaltando lo schema logoro e obsoleto del bollettino informativo, che mette in condizione gli stessi associati, gli imprenditori agricoli, i semplici agricoltori/agricoltrici, di essere protagonisti dello spirito nuovo e vitale che anima la Cia di Salerno e di intervenire quindi attivamente nel dibattito in corso sullo stato di salute e sulle  prospettive della nostra agricoltura. Non mancheremo di esercitare una funzione di stimolo critico distinguendo il “vero di fatto” dal “vero di giudizio” e se lo si riterrà  opportuno anche  nei confronti di iniziative pubbliche poco convincenti realizzate da chi pretende di rappresentare tout court gli interessi del mondo agricolo e l’agricoltura salernitana in modo auto-referenziale. Saranno queste le caratteristiche peculiari del giornale che punta già dal prossimo numero all’aumento della foliazione ad otto pagine, che completerà e rafforzerà gli impegni sostenuti dal presidente e da tutti i componenti della giunta e del consiglio provinciale dell’associazione. Ci presentiamo oggi in una veste dimessa, artigianale, tiratura mille copie a distribuzione gratuita. Naturalmente ciò, non deve essere assunto ad indicatore dei nostri tradizionali standard. Vogliamo ritenere che in questa fase ancora sperimentale di lancio di una nuova iniziativa editoriale ai nostri destinatari non interessi più di tanto l’uso della grafica (e dei colori), un giornale cioè “ bello ” nella forma ma che non susciti interesse e non raggiunga lo scopo. Se il nostro contributo sarà considerato soltanto utile dal meno preparato e dotato dei nostri  agricoltori, ciò a cui teniamo di più, avremo già raggiunto un primo, grande risultato. Esprimo infine un sincero ringraziamento al presidente e all’esecutivo provinciale della Cia Salerno per aver individuato nella mia persona le qualità necessarie per rendere più efficaci le proprie azioni nel campo della carta stampata e della comunicazione politico-istituzionale.
Buona lettura
Walter Brancaccio

 
 
 
 
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