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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

“Veleno” 
Il “giallo” dei semafori di Malche.

Per scoprire il genius loci di ogni borgo, non bisogna andare troppo lontano; basta percorrere la provinciale Giffoni-Fuorni, a doppio senso di marcia, tutti i giorni, all’altezza della frazione, alias casale di Malche di Giffoni Sei Casali. Qui lo stupore che assale gli automobilisti è lo stesso stupore del film di Renzo Arbore  FF.SS-Cioè: “… che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene!” quando il regista si ferma con l’auto dove è stato collocato un inutile semaforo in un luogo deserto. A Malche invece qualcuno ha avuto la brillante idea di installare, a distanza di poche centinaia di metri l’uno dall’altro, addirittura due semafori, tra le perplessità (e i sospetti) degli automobilisti e degli stessi residenti. Il primo si trova all’altezza di una scuola elementare, con tanto di strisce pedonali, frequentata da quattro alunni; il secondo è stato posizionato in un  incrocio che incrocio non è, all’altezza di una stradina laterale dove abitano quattro gatti. Ma sì…fai vedere che abbondiamo…abbundandis in abbundandum, direbbe Totò. Il tutto sembra legato ad una questione di sicurezza. Un primo cartello in direzione di Salerno avverte che trattasi di “zona a rilevamento controllato della velocità, il superamento del limite (50 Km orari) fa scattare il rosso al prossimo semaforo”; il secondo avviso posto prima del secondo semaforo è invece “invisibile” per gli automobilisti perché coperto da un palo e da una pianta di mimose. Ma se nel capoluogo di provincia i semafori si limitano spesso a lampeggiare in giallo, nel casale di  Malche “i semafori intelligenti” sono invece attivi giorno e notte, talvolta a tutte le ore, per cui capita di doversi fermare bruscamente, senza saperlo e senza accorgersene, in piena notte, dopo aver percorso chilometri di strada deserta, perché il “rosso” scatta soltanto in base alla velocità del veicoli in arrivo, piuttosto che in base al volume del traffico veicolare. Nel caso in questione, il Ministero dei trasporti ha già chiarito con nota n.067851 del 17.7.2007 che “non è previsto dalle vigenti norme regolamentari che l’impianto semaforico venga utilizzato per il governo della velocità, né che il ciclo dello stesso sia comandato dal superamento di un determinato limite di velocità”. Ma c’è dell’altro. I “semafori intelligenti” sono stati collocati, chissà perché, lungo una strada provinciale a scorrimento veloce, altamente trafficata, che collega i centri del picentino con la città di Salerno. Quello che accade invece nelle ore di punta è peggio: molti automobilisti sono costretti a frenare bruscamente a pochi passi dal famigerato semaforo, rischiando ogni volta un tamponamento poiché accade che il conducente che rispetta i limiti di velocità ma che precede il trasgressore, si trova all’improvviso e in maniera inopinata di fronte al “rosso” che scatta inesorabile. Il colmo si raggiunge poi all’uscita di un'area dove insistono numerosi esercizi commerciali e civili abitazioni perché qui ti trovi allineato al semaforo e non sai come fare per uscire dal parcheggio perché il semaforo semplicemente non si vede. Se è rosso aspetti le auto che passano, se è verde e ti immetti rapidamente lungo l’arteria rischi un incidente. Eggià, perché i semafori di Malche non solo sono “intelligenti”, ma sono anche una fonte inesauribile di comicità. E’ inutile dire quanto sia pericoloso per la circolazione e per la sicurezza degli automobilisti un tale sistema di funzionamento di questi impianti che non appaiono coerenti con il nuovo Codice della Strada. Scrive il Ministero dei trasporti che nel caso in questione se l’obiettivo è quello del governo della velocità, esso può essere adeguatamente raggiunto “provvedendo all’installazione, nei punti ritenuti più pericolosi per i pedoni, di normali impianti semaforici a ciclo fisso ovvero a chiamata pedonale o con sottopassi o sovrappassi per il traffico pedonale”. La tutela dei pedoni è, secondo il Codice della Strada, la causa giustificativa dell’esistenza dei semafori, ma nella zona non esiste una “corrente di traffico pedonale” tale da giustificare la loro esistenza e quel che è certo è che il traffico veicolare, prima dei semafori “deficienti”, si è sempre svolto normalmente senza incidenti, in una zona scarsamente popolata. Un capitolo a parte merita il “giallo” che per legge deve durare almeno 4 secondi.  Siamo andati a controllare, in seguito alle numerose segnalazioni che ci sono arrivate dai lettori, andando direttamente sul luogo per osservare le reali conseguenze che i semafori stanno provocando. Molti passano con il rosso, del tutto involontariamente, perché il giallo dura pochissimo, meno di 4 secondi, e prendono la multa. Sia chiaro questi non sono i famigerati T-RED ma vuoi vedere che lo scopo ultimo è quello di garantire introiti per sanare bilanci comunali? Come disse quel tale “A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”, mentre nell’altra Giffoni, quella più nota e importante, già si commenta “ccà nisciun è fesso!”   
Walter Brancaccio

 
 
 
 
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