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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I “farmers market” e il valore di un’esperienza

I mercati contadini organizzati dalla Cia di Salerno, in collaborazione con diverse amministrazioni locali, continuano a registrare un grosso successo e la partecipazione massiccia da parte dei cittadini-consumatori. Vanno letteralmente a ruba i prodotti agro-alimentari venduti dagli operatori agricoli e dai coltivatori associati alla Cia, provenienti da tutta la provincia di Salerno. Dall’Agro-Nocerino- Sarnese alla Valle dell’Irno fino a Salerno, la scelta di puntare sui farmers’market, con lo scopo di accorciare la filiera, bypassando grossisti e commercianti, si è rilevata una soluzione giusta e produttiva. Si risparmia fino al 30% e i prodotti freschi e di stagione incontrano il favore dei consumatori.

Questo è un fatto documentabile! Il Presidente provinciale della Cia Salerno ha più volte affermato che i mercati contadini, non possono costituire la panacea per i mali della nostra agricoltura, ma certo sono inaccettabili i giudizi liquidatori di chi li ritiene inutili forse perché nasconde o guarda ad altri interessi, a quelli dei grandi latifondisti e alla grande distribuzione. Ci sono organizzazioni agricole che non avendo grandi capacità organizzative, rilasciano dichiarazioni a riviste specializzate, non del tutto disinteressate. Non c'interessa polemizzare con chi ha problemi di immagine e di visibilità, che si può anche acquistare su qualche emittente locale che si occupa, a contributi alterni, di agricoltura e dintorni.

C'interessa rispondere al nostro compito, che è quello di dare risposte, anche parziali, agli agricoltori. Il mercato contadino per noi è tutto questo: impegno di lavoro, ascolto, diffusione militante, sottoscrizioni spontanee, democrazia, trasparenza e partecipazione. La Cia è un'organizzazione democratica che non prende ordini da nessuno, che sta combattendo da anni una battaglia per la filiera corta e non si tratta affatto di enunciazioni di principio o di iniziative promozionali fine a se stesse. Per quello che ci riguarda, abbiamo le idee chiare. Non vogliamo piangere sui gravi problemi che affliggono la nostra agricoltura, vogliamo fare! Sappiamo di saperlo e poterlo fare. Per valutare il valore di un’esperienza come quella dei mercati contadini, occorre considerare che si tratta di un primo tentativo di approccio a una tematica complessa che in assenza di politiche istituzionali che diano risposte efficaci all’esigenza di superamento del nodo gordiano dell’intermediazione, rappresenta l’unica risposta oggi realisticamente possibile al peso abnorme della grande distribuzione organizzata, che impone i percorsi produttivi e il prezzo di vendita dei prodotti. Il mercato contadino è per noi un elemento di rottura (educativo) dello status quo. Quando qualche pseudo-“maitre à penser” delle organizzazioni agricole ci indicherà soluzioni migliori o alternative ne terremo conto. Intanto, ognuno faccia la sua parte.

Walter Brancaccio

 
 
 
 
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