Giffoni, allarme per le Poste
E’ di questi giorni la dura lettera del Sindaco di Giffoni Valle Piana Paolo Russomando al Prefetto di Salerno Sabatino Marchione e al direttore provinciale delle Poste Concetta Martino per denunciare, ancora una volta, i gravi disagi avvertiti dai cittadini a causa dei disservizi degli uffici postali. Nella frazione di Curti gli utenti hanno trovato, nel primo giorno utile per il pagamento delle pensioni, l’ufficio postale chiuso senza alcun preavviso per imprecisati motivi di ordine tecnico. La situazione di disagio, dura ormai da troppo tempo, in attesa di una soluzione definitiva alle carenze che i cittadini periodicamente sono costretti a subire negli uffici postali. A fronte di altri Uffici Postali che raccolgono un'utenza ben più vasta, e assicurano servizi rapidi, quelli di Giffoni sembra facciano fatica a smaltire l’ordinaria amministrazione. Problemi di organico? Eppure gli impiegati, sono più di cinque, ma è un miracolo se li trovi tutti sempre operativi per i servizi. Tutti impegnati? Dopo ore di snervanti attese e paziente sopportazione, che costituiscono spesso il leit-motiv delle giornate passate all’ufficio postale, più di uno prende la via di casa, arrabbiato e stanco, altri per motivi urgenti, la via di Curti a 4 chilometri di distanza. Che dire poi del recapito della corrispondenza ai destinatari che avviene talvolta con il malcostume di citofonare a caso o, peggio ancora, a tutti gli inquilini, al solo scopo di farsi aprire il portone. Capita così che qualcuno è costretto a scendere tre o quattro piani di scale, in fretta e furia, per poi non trovare niente nella propria buca delle lettere. Una prassi scorretta e fastidiosa, a cui occorrerebbe porre rimedio con un po’di buona educazione. Neanche i postini sono più quelli di una volta… Una lettera, persino una raccomandata, arriva a volte con ritardi inammissibili. Ci siamo recati poco tempo fa all’ufficio postale per pagare un bollettino postale, ma dopo un estenuante coda di circa 2 ore, la notizia che l’ufficio sta per chiudere. Tutti fuori. Un tale per quattro volte non è riuscito a pagare. Pochi giorni fa una lettera da recapitare in via Feltrinelli è arrivata in via Murate. Il destinatario portava lo stesso nome (Iolanda) ma un cognome completamente diverso. Il sindaco ha segnalato il problema alla direzione provinciale, il malcontento dilaga, ma non è cambiato ancora nulla. Dall’inefficienza al degrado strutturale dell’ufficio centrale, alla lentezza dei servizi, alla confusione nella consegna della corrispondenza, sembra che quasi nulla si salvi. Gli impiegati cercano di fare il loro dovere tra molte difficoltà, ma evidentemente non basta. Sollecitiamo anche noi con forza l’emanazione di direttive e di misure correttive per restituire al paese e agli utenti degli uffici postali “normali”. I casi di disservizio sono diventati un fenomeno a cui non è più possibile non dare risposte.
Walter Brancaccio
4-9 2011 |