Giffoni Sei Casali tenta di uscire dal limbo
Il 6 e 7 maggio 2012 i cittadini di Giffoni Sei Casali si recheranno alle urne per il rinnovo del consiglio comunale che nell’ambito degli interventi volti al contenimento della spesa prevede per i comuni fino a 5.000 abitanti l’elezione di sette consiglieri, oltre al Sindaco, con la nomina di soli tre assessori. Cinque consiglieri comunali faranno parte della maggioranza, due della minoranza. E’questa la novità più significativa di queste elezioni amministrative, poiché dal punto di vista teorico-ideologico temiamo sarà il solito pianto greco. Dal punto di vista invece dei protagonisti sul proscenio è una geometria variabile, che alterna passaggi da un campo all’altro, personaggi sul viale del tramonto e altri con trascorsi politici di secondo piano nel Partito Democratico, che non si sa bene da quali facce, oltre la tessera, è ufficialmente rappresentato. Alcuni di questi si sono candidati con l’ex sindaco D’Acunto, altri, ci riferiscono, sostengono il sindaco uscente targato UDC. Qualcuno è passato dalle scomode rive dell’opposizione a posti più comodi di assessore. Dal punto di vista amministrativo, soltanto un ottimismo di maniera, un rinnovamento di facciata e scarsi risultati. Il “progetto Sieti Paese Albergo” l’unico in grado di inserire il paese nei grandi circuiti turistici regionali e nazionali finora ha “inghiottito” solo risorse, con rari benefici per la comunità locale, mentre resta ancora tutta da inventare l’attività turistica in una realtà dove le poche occasioni culturali e di divertimento sono affidate alla buona volontà di qualche operatore improvvisato. Per il resto non esistono cinema, teatri, esercizi alberghieri e campeggi, ritrovi culturali degni di questo nome. L’attuale sindaco in carica Gerardo Marotta, passato dal Partito Democratico all’UDC di De Mita senza fornire tante spiegazioni, finora ha fatto parlare di sé più per i semafori, le rotatorie, le mattonelle, e le opere incompiute. A capo del fronte dei delusi è il suo antico mentore, l’ex sindaco Rosario D’Acunto di cui si era persa ogni traccia, e che è rispuntato in vista della consultazione elettorale, con una lista civica che alla faccia della creatività si chiama “Arcobaleno”. Finora la campagna elettorale ha scaricato soltanto frustrazioni e aggressività senza senso. Forse tutto il male o tutto il bene sta da una parte, ma dall’altra non c’è niente, se non una libidine di rivincita. Tutto è possibile quando la scala dei valori è ormai radicalmente mutata e la coerenza con la propria storia e le proprie idee è ormai un'opzional in quasi tutti i partiti. Per questo appare ancora più apprezzabile la candidatura a Sindaco del presidente provinciale dei Periti Agrari, Antonio Landi il solo che abbia già annunciato la giunta e la rinuncia alle indennità di carica che in questi tempi è un bell’esempio da tramandare alle giovani generazioni. Landi ha dispetto di altri ha scelto la strada della coerenza delle idee, animando per circa dieci anni l’opposizione e lì è restato, respingendo lusinghe e prebende e conservando il DNA originario. Forse alla fine a spuntarla sarà l’aurea mediocritas che tutto sommato è sempre meglio della boria senza alcun fondamento concreto.
Walter Brancaccio |