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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

METROPOLI

“Abbiamo toccato il fondo”. L’espressione abusata calza però a pennello per quello che i cittadini sono stati costretti ad ascoltare in questa prima fase della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Giffoni Valle Piana. Una competizione elettorale dove sono assenti i veri protagonisti che hanno lasciato il campo a molte comparse. Come diceva quel tale, l’importante non è essere, ma apparire. Tralasciando i preliminari comici, è un quadro a dir poco imbarazzante quello che è uscito finora da un dibattito che ha visto protagonista (udite, udite) l’U.S. Giffonese, proprio così, la locale squadra di calcio e… la banda municipale. C’è da restare allibiti (per non dire altro) dal livello mortificante del dibattito (metafisico) che si è sviluppato sulle tristi vicende della Giffonese, società senza alcun peso, che naviga nei bassifondi della classifica del campionato di promozione, con i suoi 50.000 spettatori. La “curva sud” ha offerto interessanti spunti teorici sul campionato di calcio e sulla società sportiva che hanno fatto ridere un’intera città. La “curva nord” ha colpevolmente replicato alle quisquilie e pinzillacchere, direbbe Totò, aggiungendo ulteriore sconcerto. Ci riferiscono anche che un cronista da strapaese, non riuscendo quasi mai a trovare niente di serio e significativo da offrire a quattro lettori, ha riportato l’eco delle “tifoserie” fuori dal paese, coprendoci di ridicolo. Abbiamo toccato il fondo e non sappiamo dove arriveremo, con polemiche e speculazioni occasionali, con un provincialismo becero che ha fotografato la pochezza e, perché no, la “degradazione” della vita politica in questo paese. Non volendo entrare nella scaletta delle priorità dei problemi da risolvere che il ceto politico si dovrebbe porre per servire al meglio la città, non crediamo che siano quelli finora discussi i temi di primaria importanza per la crescita socio-economica del paese. Per chi non ha l’umiltà di soffrire, sarebbe utile un aggancio con i problemi reali e tra questi prevale l’esigenza del lavoro, dello sviluppo, della trasparenza. Nessuno ha poi il coraggio neanche di accennare alla più grande delle “questioni morali” che aleggia come un macigno sulla città, e che non riguarda certo l’Ente locale. Ma sarebbe, forse, pretendere troppo. Evviva la Giffonese!

Walter Brancaccio

 
 
 
 
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