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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un disgustoso teatrino della politica

Per individuare il candidato a sindaco di Giffoni tra Ugo Carpinelli, già Consigliere regionale e Paolo Russomando, sindaco in carica, la segreteria provinciale del Partito Democratico ha suggerito ai due contendenti, zio e nipote, entrambi del Pd, di sottoporsi alle primarie. Saranno quindi gli elettori del Centrosinistra a decidere il candidato sindaco per le elezioni amministrative della prossima primavera ? Pare di si ma sembra di no. Si susseguono le riunioni tra le due fazioni mentre la gente comune assiste sconcertata e un po’ disgustata a questo teatrino della politica che si trascina stancamente ormai da due mesi da quando cioè con un manifesto pubblico, di basso profilo, Ugo Carpinelli ha lanciato ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Giffoni Valle Piana. Da allora, ennesima dimostrazione del caos che regna nel Partito Democratico, non si è ancora trovata una soluzione al conflitto politico-familiare che eviti ulteriori divisioni nel centrosinistra, nel voto, nel consiglio comunale e tra i “militanti” del Pd e di Giffoni Democratica. Le primarie sono in questo caso una grande prova di democrazia o un rituale logoro che aggiungerà nuovo sconcerto a uno spettacolo già indecoroso?Le due candidature, sono valide entrambe, ma non esiste un’altra via realistica per trovare una soluzione a questo bailamme? I cittadini sono stanchi e delusi. I rincari delle bollette della spazzatura non sono state ancora digerite, la crisi economica erode i redditi delle famiglie, la disoccupazione avanza, la micro-criminalità viola persino la sacralità del cimitero e il ceto politico si occupa di Primarie e di farsi propaganda per il futuro. Continuiamo a farci del male. Per trovare un candidato forte e condiviso, perché non si riesce a decidere, si litiga fra di loro in curva sotto bandiere diverse, poi si passerà alla “campagna acquisti”, agli insulti, sono separati in casa e sembrano separati dalla “società civile”. La segreteria provinciale del Partito Democratico ha trovato la maniera più democratica ed elegante per non decidere niente, per non immischiarsi in beghe di Palazzo scaricando sugli iscritti e sugli elettori la responsabilità di provocare una profonda lacerazione politica. Comunque la si consideri, una scelta autolesionista. Per questo l’ipotesi delle primarie è stata accolta con fastidio e malumore e non appassiona nessuno. Le primarie se fatte sul serio sono il confronto democratico tra due concezioni amministrative, tra idee e programmi diversi, assomigliano ad una campagna elettorale anticipata con una mobilitazione di uomini e risorse. Non saranno le primarie del Partito Democratico, perché un candidato correrà con una lista civica Giffoni Democratica e l’altra candidatura non è ancora pervenuta. E’ questo uno dei paradossi di questa deprimente vicenda. Il secondo è che mentre Ugo Carpinelli ha aperto da tempo i suoi giochi, e sembra che abbia già pronta la lista dei candidati e persino la composizione della giunta prossima ventura piena di amministratori di lungo corso, dall’altra parte, ovvero dalla fazione raccolta attorno al sindaco in carica Paolo Russomando, non è ancora arrivato un segnale che dimostri una reale volontà di andare fino in fondo accettando la sfida, fare due liste anche a costo di perdere ma con dignità, andando ad occupare il ruolo di minoranza in Consiglio comunale. Ecco un altro paradosso: il nipote all’opposizione dello zio, maggioranza ed opposizione nelle stesse mani, dentro lo stesso clan familiare? E se fosse questa la nuova frontiera del rinnovamento? Morale della favola: le primarie se si faranno, rischiano di diventare una farsa, solo una perdita di tempo. E allora, vedrete che alla fine si metteranno d’accordo, con buona pace di tutti. Anche perché dalla parte del sindaco si gioca tutto sul rinnovamento e sul ricambio generazionale, pur sapendo che quello che si è visto in questi anni non è stato granchè. Non ci sono giovani talenti in questo paese, soprattutto in politica, e sul piano della qualità della presenza in giunta ci sarebbe molto da dire. Lo dimostra il fatto che a dispetto dei proclami di rinnovamento si è dovuti ricorrere ad un assessore comunale “datato”, anche se autorevole; la chiara dimostrazione di un progetto politico fragile, fondato su un giovanilismo discutibile che potrebbe essere bocciato nelle urne. Il Sindaco Paolo Russomando è pienamente legittimato a proporre la sua candidatura a sindaco di Giffoni, a continuare il suo programma amministrativo, ma ci faccia sapere, possibilmente a breve termine, cosa vuole fare da grande. Una lista alternativa ad Ugo Carpinelli, un salto dall’altra parte, un rimpasto della giunta, un’azione radicale di cambiamento? Le battaglie politiche ed ideali se sono serie vanno combattute con determinazione e senza cedimenti, altrimenti è meglio lasciar perdere, perché dalle urne si uscirà sconfitti.

Walter Brancaccio

 
 
 
 
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