Un trasporto pubblico su base comprensoriale
Centinaia di pendolari e studenti ad aspettare invano un pulmann della Sita che li portasse al lavoro e a scuola. Senza alcun preavviso, l’ennesimo blocco selvaggio delle corse messo in atto dai dipendenti della Sita ha messo in ginocchio la comunità e il sistema del trasporto pubblico locale in tutto il nostro comprensorio causando enormi disagi ai pendolari, agli studenti e alle loro famiglie. Lo sciopero selvaggio in un servizio pubblico essenziale continua ad impedire il diritto alla mobilità all’intera popolazione del comprensorio e il diritto allo studio per gli studenti-pendolari che non possono neanche usufruire del rimborso dell’abbonamento. Sullo sfondo lo stop definitivo a tutti i collegamenti e la concreta possibilità della mobilità o del licenziamento di circa 500 dipendenti, cui va la nostra solidarietà. Non entro nelle motivazioni dello sciopero, ma l’egoistica libertà dello sciopero selvaggio di una minoranza si traduce in un violenza inaccettabile inferta a un territorio e ai diritti dei cittadini. Uno sciopero sia pure giustificato non può trasformarsi in una catastrofe per un'intera comunità, già costretta a viaggiare su pulmann obsoleti e sporchi. Ricordiamo che nei servizi pubblici essenziali vi è un obbligo di servizio, che la legge 146 e la 83/2000 richiedono un preavviso minimo di 10 giorni, che 1470 tassisti di Roma sono andati sotto processo per interruzione di pubblico servizio, che un associazione di consumatori potrebbe legittimamente annunciare una class action per tutelare i propri diritti. Noi vogliamo auspicare che la vertenza si chiarisca presto e bene per le parti in causa e che non ci vada ancora di mezzo la gente comune, magari con l’effetto collaterale di un aumento delle tariffe. Oltre il danno, la beffa. Se così non fosse, sarebbe ora che i sindaci del territorio cominciassero a studiare seriamente un sistema alternativo per il trasporto pubblico su base comprensoriale. Ad eccezione del comune di Pontecagnano, servito dal CSTP, si potrebbe dare vita a un consorzio di trasporto pubblico locale con le stesse tariffe della Sita e con spese da finanziare da parte della regione Campania e degli altri enti locali territoriali. Si potrebbe anche studiare un sistema di gestione diretta da parte dei comuni del comprensorio, con un sistema tariffario unico, diviso per comuni, che potrebbero accollarsi le spese in parti uguali per il personale e i mezzi pubblici. Il Servizio Trasporto Picentino potrebbe diventare una realtà possibile se in questo territorio si raggiungessero standard di creatività ed efficienza raramente raggiunti dalle amministrazioni comunali. Pensiamo soltanto alla giunta comunale di Giffoni Valle Piana che non ha avvertito neanche la necessità e l’urgenza di convocare un consiglio comunale straordinario sull’argomento Sita. Un fatto è certo: non si può continuare ad impedire ai cittadini di andare a lavorare, di studiare e tornare a casa.
11 marzo 2013 Walter Brancaccio |