Vassallo, una persona onesta
Una processione triste ha attraversato le strade di Acciaroli, frazione di Pollica. Un territorio scosso da un delitto efferato che ha stroncato la vita di un grande sindaco e di un persona onesta . Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica è oggi un simbolo della lotta contro l’illegalità e il malaffare. Una morte ancora senza spiegazioni. Teatro: un avamposto di civiltà e del buon vivere, scarsamente presidiato. Si diffondono notizie diverse, talora contrastanti ed inquietanti, come il sospetto pesante di “collusioni” lanciate dal fratello di Angelo alle forze dell’ordine. C’è stato chi aggiungendo sconcerto ed incredulità, ha tirato in ballo, incautamente, persino l’estrema sinistra e i gruppi anarchici. Ipotesi talmente comiche che non vale la pena discutere. Abbiamo letto sui quotidiani locali altre ipotesi sull’omicidio, che salvando la matrice camorristica, su cui sembrano esserci pochi dubbi, hanno chiamato in causa come possibile movente gli appalti per il porto di Acciaroli e/o il traffico di droga. Ma tutto ciò fa parte dei si dice, pare. Non c’è ancora niente di chiaro in questa vicenda. L’unica cosa certa è che Angelo Vassallo è stato assassinato in un modo che racconta un odio profondo. Scaricare un intero caricatore su un bersaglio così facile, sfigurargli il volto, rientra nella casistica degli omicidi di camorra? O si tratta di un delitto commesso da un “cane sciolto”, magari uno spacciatore di droga ? Lasciamo che gli inquirenti, tra l’altro di grande esperienza e provata capacità, facciano il loro lavoro e ci dicono in tempi brevi se nel comune di Pollica abbia fatto la sua comparsa la camorra, in una realtà finora ritenuta incontaminata. C’è una sola pista per questo agguato: colpire Vassallo significa lanciare un messaggio alla sua giunta e a tutti gli amministratori del Cilento. Eliminare Vassallo può voler dire aprirsi un varco in tutto il territorio, potrebbe essere un lasciapassare per la cementificazione, la speculazione, i grandi affari e il traffico di droga.
Angelo Vassallo era un amico. Ho avuto l’onore di apprezzarlo e di intervistarlo collaborando con il compianto Carmine Battipede, come addetto stampa, alla gestione del convegno nazionale di Pioppi “I Cento anni di Ancel Keys” a Palazzo Vinciprova, prima tappa di un lungo percorso che avrebbe portato Pollica sulla ribalta nazionale come patria mondiale della dieta mediterranea. Persona di poche parole, si entusiasmava quando parlava del suo paese e dei suoi progetti per il futuro, che apparivano quasi sospesi tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernità. Angelo Vassallo era un amministratore pieno di un grande orgoglio interiore e animato da una grande energia vitale. Era preoccupato soprattutto di preservare gli aspetti paesistici e gli equilibri ecologici del suo paese che voleva trasformare nella “Positano del Cilento”. Era un sindaco portato a combattere gli abusi, che non cedeva alla violenza e alle pressioni di ambienti malavitosi. Nel periodo estivo andava in giro nei locali e a vigilare al porto di Acciaroli perché non tollerava lo spaccio di droga. Rischiando in prima persona. Avrebbe potuto contrastare anche il progetto di realizzazione di un chiosco sul lungomare di Acciaroli se non si inseriva bene nel contesto ambientale, allo stesso modo si sarebbe opposto ad un piano di lottizzazione privata a Pollica. Perché faceva il Sindaco sul serio, ha provato a cambiare le cose e il destino della sua terra. Non sempre ha ottenuto l’attenzione che meritava, quando sottolineava le difficoltà che deve fronteggiare un piccolo Comune del Cilento per tutelare il proprio territorio. La tutela delle coste e la risorsa mare erano al centro del suo impegno, per cui ha speso ogni energia per 16 lunghi anni. Dario Barbirotti, amico di lunga data, lo candidò molti anni fa alle elezioni regionali nel partito dei Verdi, quando non lo conosceva quasi nessuno e nel picentino furono in molti a votarlo, senza che lo avessero mai visto di persona. Si trascinava dietro un’aura di semplicità operosa, di eccezione, che colpiva. “Il sindaco pescatore” come ci diceva il folclore. Quasi un uomo d’altri tempi. Angelo Vassallo era un ambientalista della prima ora, non ha mai avuto grandi sostegni politici, se non quelli di pochi amici. Nella sua attività di amministratore ha riscosso sempre stima ed ammirazione per una forte carica progettuale e per uno stile di vita e di governo ispirato sempre alla sobrietà dei comportamenti, merce sempre più rara di questi tempi. Ciò che impressiona della sua vita politica ed amministrativa è che nonostante avesse un’immagine così pulita e forte, non abbia mai ricoperto un ruolo istituzionale importante ed abbia sempre contato poco nello scacchiere della politica provinciale e regionale. Questo è un dato che dovrebbe far riflettere tutti quei big della politica che in questi giorni si sono raccolti ad Acciaroli per testimoniare la loro solidarietà. Le parole non hanno più un senso, la ragione vacilla di fronte a questa morte, a questa follia distruttrice. Ciao Angelo, non ti dimenticheremo.
Walter Brancaccio |