L’ultimo dei grandi artigiani del torrone.
Già al tempo dei Romani si apprezzavano le virtù del torrone, prima ancora che il poeta latino Tito Livio Marziale iniziasse a cantarne il gusto ed esaltarne il sapore e lo chiamasse “Cupedia”. Il torrone deriva dal termine latino torreo (arrostire), con riferimento alla tostatura delle nocciole e delle mandorle che del torrone sono, insieme al miele, tra i principali ingredienti. C’è chi sostiene che è una ricetta araba, portata a Cremona, in Calabria, Sardegna e Spagna con piccole varianti. L’itinerario moderno del torrone parte dal XVII secolo, quando in occasione delle festività natalizie era inviato a Roma a prelati ed alte personalità della capitale. Una specialità si chiamò appunto “torrone del Papa”. Si sviluppa con i Borboni che contribuirono fortemente alla diffusione della “Cupeta”, i venditori ambulanti di torrone sono stati sempre chiamati “cupetari”, fino a farla diventare il prodotto natalizio per eccellenza, avviandolo ad una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri. L’itinerario geografico in Campania, invece, parte da Benevento e in particolare da San Marco dei Cavoti con il suo torroncino croccantino, attraversa l’Irpinia dove la produzione è concentrata in prevalenza a Dentecane e ad Ospedaletto d’Alpinolo e approda infine a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, dove incontriamo l’ultimo degno erede di un antichissima tradizione: Rossano Brancaccio, patron della storica azienda dolciaria “torronificio Brancaccio”. Dal 1870, con il trisavolo Giovanni Brancaccio, mastro ciambellano, a Luigi Brancaccio che realizzava ciambelle e biscotti. L’attuale titolare ha ereditato l’attività dal padre Fiorenzo che ha esteso la produzione al torrone. Il suo laboratorio artigianale è in via Giulietta Masina dove insieme alla moglie Olga Gubitosi produce ma, sarebbe meglio dire, ri-crea il sapore, il profumo e la qualità del torrone classico, quello bianco, diventato oggi un raffinato prodotto di alta pasticceria che conserva intatte le caratteristiche peculiari della lavorazione artigianale. Gli ingredienti e la ricetta sono semplici: albume d’uovo, miele, zucchero, ostie e nocciole tostate Tonda di Giffoni IGP, tra le migliori nocciole del mondo. Un misto di arte e storia, qualità e genuinità ma anche, agendo di concerto con l’Amministrazione Comunale, impegno per la valorizzazione del territorio, delle sue tradizioni e dei suoi prodotti enogastronomici.
Tra le proposte di Rossano troviamo: torrone classico, pralinate, croccante alla nocciola, mostaccioli, ciambelle, nocciole tostate, cioccolateria, snack. Il risultato è delizioso.
W.B.