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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

DIETA MEDITERRANEA, UNA LEGGE PER VALORIZZARLA E DIFENDERLA DALLE IMITAZIONI

maristella di martino

Valorizzare e tutelare la Dieta Mediterranea, difendendola dalle imitazioni: questi i due temi attorno ai quali si sviluppa il disegno di legge presentato al Senato della Repubblica dal senatore Alfonso Andria, Vice Presidente Commissione Agricoltura, e che ha già raccolto un ampio consenso bipartisan, ottenendo la firma dei Presidenti delle Commissioni Agricoltura (Scarpa), Sanità (Tomassini), Istruzione (Possa), della intera delegazione del PD in Commissione Agricoltura, dei senatori PD campani e di colleghi di Coesione Nazionale - Io Sud, Italia dei Valori, API. “La Dieta Mediterranea è uno stile di vita sostenibile, basato sul mangiare sano, secondo ritmi ben precisi, utilizzando i prodotti tipici dei propri territori. Rappresenta la nostra tradizione, la nostra cultura e la nostra storia” – ha detto il senatore Andria presentando il disegno di legge. “Si tratta di una storia a rischio” – ha proseguito il Senatore – “ non solo a causa delle mille imitazioni dei nostri prodotti tipici ma anche perché i ritmi frenetici di cui siamo schiavi hanno trasformato il nostro modo di mangiare, sempre più veloce e sempre meno attento”. “Attraverso gli strumenti individuati in questo disegno di legge vogliamo contrastare questi fenomeni e diffondere la cultura della Dieta Mediterranea. Una cultura” – ha sottolineato il Senatore Andria – “riconosciuta patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Sono passati due anni da quel riconoscimento, ed è tempo che si intervenga per informare i cittadini sulle importanti qualità di questo stile di vita e, insieme, permettere al mondo dell’agroalimentare di sfruttare il riconoscimento, occasione unica per i prodotti dei nostri territori”. “L’UNESCO, infatti, ha voluto riconoscere nella Dieta non solo il nostro modello alimentare, che attraverso le sue virtù ci permette di mantenere un’ottima qualità di vita, ma quell’agricoltura tipica e di qualità che rappresenta una delle eccellenze del made in Italy”. Con tale proposta l’Italia diventa il primo paese del Mediterraneo a regolamentare la Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità, provando a coniugare l’informazione ai cittadini e la tutela delle tradizioni sociali e dei valori salutistici ad essa riconducibili, alla possibilità di traino che tale riconoscimento può avere sul mondo dell’industria agroalimentare nell’attuale delicato momento di crisi.Quello della Dieta Mediterranea è un settore molto rilevante per l’agro alimentare. Tutti i prodotti cardine della Dieta Mediterranea vedono l’Italia ai vertici mondiali nella produzione. “Il nostro Paese” – ha ricorsato il Senatore Andria – “è il primo produttore mondiale di pasta e vino, ed il primo esportatore al mondo di olio d’oliva. L’Italia è anche il primo produttore a livello mondiale di kiwi, uva, carciofi, il secondo al mondo di pesche e nettarine, carrube, nocciole, il terzo al mondo di cavolfiori e broccoli, e il quarto per lattuga e cicoria, mandorle, ciliegie, castagne”.Promuovere la Dieta Mediterranea, proprio in quanto patrimonio dell’Umanità, non significa però solo sostenere il made in Italy agro alimentare all’estero ma anche rilanciare il turismo enogastronomico: “l'Italia ha la leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 241 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 517 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (329 vini Doc, 70 Docg e 118 Igt)”. “Speriamo adesso” – ha concluso il Senatore Andria – “che il Ministro delle politiche agricole, Mario Catania, sempre attento a queste tematiche, dichiari l’intenzione del governo di proseguire in modo spedito. Se ciò avverrà, sono convinto che il disegno di legge potrebbe diventare legge in pochi mesi e l’Italia sarà il primo paese del Mediterraneo ad avere dato seguito alla dichiarazione dell’UNESCO. Un motivo in più per procedere senza indugi”.

Sintesi del disegno di legge

Il disegno di legge presentato dal Senatore Andria mira a tutelare e valorizzare la Dieta Mediterranea in quanto modello di sviluppo culturale e sociale fondato su un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni tramandate di generazione in generazione, e promuoverne la diffusione quale regime nutrizionale riconosciuto dalla comunità scientifica per i suoi benefici effetti sulla salute.
Tali obiettivi verranno perseguiti attraverso una serie di strumenti che la legge provvede a individuare:

1. l’istituzione, a costo zero, di un Comitato per la tutela e la valorizzazione della Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, avente il compito di promuovere la diffusione della Dieta Mediterranea a livello nazionale e internazionale, tutelarne le origini culturali mediante la valorizzazione degli aspetti sociali, economici e storico-culturali e la trasmissione alle giovani generazioni, provvedere alla definizione della programmazione degli interventi di promozione, sviluppo e valorizzazione;
2. l’introduzione di un marchio registrato «Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità», con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare lo stile di vita della “Dieta Mediterranea” e di promuovere i prodotti ad essa connessi, i paesaggi rurali storici e le colture tipiche tradizionali. L’idea di introdurre un “Marchio” della Dieta Mediterranea era stata avanzata da un folto gruppo di agricoltori e di imprese dell’agroalimentare nel corso del Forum Internazionale della Dieta Mediterranea svoltosi ad Imperia nel novembre 2011;
3. la previsione della “Giornata Nazionale della Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità”, che verrà celebrata il 16 Novembre (giorno in cui la Dieta è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO) con specifici eventi ed attività di comunicazione e informazione;
4. la promozione della Dieta Mediterranea e dei valori a essa connessi nei servizi di mensa scolastica.

Quest’ultimo strumento ha proprio lo scopo di diffondere nelle scuole la cultura del mangiare sano, del mangiare mediterraneo, cercando, al tempo stesso, di combattere l’obesità che sempre più spesso affligge le giovanissime generazioni. Basti pensare che, secondo un recente studio del Ministero della Salute, il 22 per cento dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è sovrappeso e l’11,1 per cento è obeso, mentre il 23 per cento dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura – base della piramide della Dieta Mediterranea – e che il 48 per cento assume quotidianamente bevande zuccherate e gassate.

 
 
 
 
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