Borgo di Terravecchia, tre domande al sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando.
Paolo Russomando, 31 anni, è il giovanissimo sindaco che da circa due anni guida il comune di Giffoni Valle Piana. In questo breve colloquio parla del disegno complessivo di trasformazione del Borgo, come uno degli strumenti fondamentali di rilancio turistico di tutta la zona del picentino.
Sindaco, il piano di valorizzazione del Borgo è a buon punto, molto è stato fatto sul terreno delle realizzazioni concrete investendo ingenti risorse economiche.Ci può riassumere la condizione attuale di questo piccolo gioiello?
“La rinascita e la valorizzazione del Borgo è da molti anni al centro del nostro impegno amministrativo che non si è ancora esaurito. Il suo recupero, senza stravolgerne le tradizionali caratteristiche, rappresenta per me e per chi mi ha preceduto, il consigliere regionale Ugo Carpinelli, una difficile sfida che abbiamo avuto il coraggio di affrontare e vincere, rivitalizzando un bene culturale di eccezionale valore. L’attuale amministrazione sta proseguendo in un progetto di rilancio di notevoli proporzioni, per esaltare le grandi potenzialità del borgo che ha conservato le sue caratteristiche e la struttura originaria grazie ad un scrupoloso e profondo “maquillage” che ha riguardato anche la sistemazione viaria. Fino a pochi anni fa il borgo era un realtà avulsa, estranea allo sviluppo complessivo del territorio, mentre oggi accanto al relax assoluto che è un valore in sé, il borgo offre una varietà di opzioni culturali e naturalistiche per attrarre turismo di qualità. Abbiamo investito nel suo rilancio circa 16 milioni di euro, soldi ben spesi: Terravecchia è considerata attualmente uno dei borghi medioevali più autentici e suggestivi della regione Campania ”.
Premesso che per Terravecchia non si poteva immaginare un uso diverso da quello culturale, per quale progetto di marketing territoriale avete speso energie e risorse?
“ Per noi il recupero del patrimonio edilizio esistente e il restauro di questo splendido borgo ha significato, senza stravolgere l’aspetto originario, giocare la carta del reinserimento in un uso produttivo e culturale, stabilire un rapporto tra il complesso del borgo e i bisogni del turismo culturale e della comunità locale, ha significato fare di Terravecchia non solo un oggetto statico di conservazione culturale, ma anche è soprattutto un luogo dove si “produce” cultura ed eventi in un quadro caratterizzato dall’offerta integrata di beni culturali ed ambientali, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura. La risoluzione del problema della ricettività, in un contesto di qualità, è stata una tappa fondamentale per lo sviluppo del borgo, ma oggi per essere competitivi dobbiamo diversificare l’offerta per un turista che chiede non un semplice soggiorno ma sempre di più esperienze di alto interesse culturale, coniugando il comfort dei servizi con la realizzazioni di eventi e circuiti che promuovono le caratteristiche dei piccoli borghi. La nostra idea di fondo, è la moltiplicazione dei motivi di richiamo e le attività culturali che rendono appetibili le occasioni di soggiorno per i visitatori e i turisti. Master universitari in sociologia, convegni, eventi e spettacoli , enogastronomia, i salotti del vino lanciati dall’assessore provinciale Corrado Martinangelo, di tutto e di più, ma sempre all’insegna della qualità delle proposte”.
Dunque, un offerta varia e diversificata. Tra le ultime misure studiate per la rinascita dell’intero borgo, assume un grande significato il ripristino dei vecchi sentieri e il progetto di restauro del castello federiciano, simbolo consolidato nell’immaginario collettivo della città.
“Anche gli itinerari naturalistici ed ambientali sono parte integrante di un unico progetto di rilancio in grande stile. Il vecchio percorso pedonale di origine medioevale che fino agli anni Sessanta era l’unico collegamento tra il borgo e la città e l’intervento di recupero del castello finanziato dall’esecutivo regionale per 4,5 milioni di euro, sono il frutto del lavoro e della sinergia tra Regione e Comune. Stiamo studiando la possibilità di progettare una funicolare che porti direttamente i visitatori in cima al Castello. Colgo l’opportunità per ringraziare il Presidente della Regione Antonio Bassolino e il Consigliere regionale Ugo Carpinelli, che è stato il promotore di questo brillante risultato. Il Castello di Terravecchia ritornerà, da rudere archeologico, agli antichi splendori ”.
Walter Brancaccio |