Giffoni, il Festival sull’orlo del fallimento
Il deficit complessivo supera i sette milioni e mezzo: crediti pari a due milioni, ma è difficile incassarli
Il Giffoni Film Festival è sull’orlo del fallimento: deficit al 2009 di oltre due milioni di euro, ritenute d’acconto di dipendenti e collaboratori non versate per circa 200 mila euro, debiti per contributi previdenziali per circa 400 mila euro e imposte sui redditi (Irap) non versate per oltre 100 mila euro. Se a ciò aggiungiamo i debiti accumulati nel corso degli anni, che ammontano a circa cinque milioni e mezzo di euro, la fotografia finanziaria che ne viene fuori è meno patinata del previsto e conferma lo stato di insolvenza latente e ormai cronico del Festival internazionale del cinema dei ragazzi che quest’anno ha compiuto quarant’anni. I crediti che vanta l’Ente Autonomo Festival, secondo il bilancio consuntivo 2009 recentemente approvato dall’assemblea, ammontano a circa due milioni di euro e sono rappresentati per lo più da contributi impegnati da parte di enti pubblici di dubbia esigibilità. Soprattutto ora che, in base alla manovra finanziaria della scorsa estate(art.6 comma 9 di 78/2010), non è più consentito agli enti pubblici effettuare sponsorizzazioni di qualsiasi natura a enti privati come quello che gestisce il Gff. Che cosa succede allora nel paese incantato e decantato dei giurati in calzoni corti? E perchè nessuno si accorge di una situazione economica al limite del collasso e ormai di difficile ripresa?
PROFONDO ROSSO CRONICO - Non è la prima volta che il Giffoni Film Festival chiude l’esercizio in passivo tant’è che il patrimonio netto che rappresenta la posta contabile a garanzia dei creditori è in persistente profondo rosso, con un saldo molto prossimo a -4 milioni di euro. Quali garanzie hanno oggi i creditori di vedere onorare da parte dell’ente i rispettivi impegni nei loro confronti? Tutto lascerebbe presagire un effetto domino perché i piccoli fornitori rappresentati da ditte artigiane a loro volta versano in uno stato di insolenza causato proprio dal mancato incasso dei rispettivi crediti da parte degli enti. Ma c’è anche da chiedersi come mai gli organi istituzionali , rappresentati all’interno dello stesso Ente Autonomo come soci onorari (Regione, Provincia, Camera di Commercio) non intervengano formalmente a denunciare una situazione finanziaria la cui unica soluzione, allo stato, è nell’intervento del tribunale.
NEMMENO 50 EURO DALLA SOCIETA’- Ma c’è un altro aspetto a dir poco inquietante: l’Ente Autonomo Giffoni Film Festival si regge su una compagine societaria che è chiamata annualmente a versare nelle casse una quota simbolica di cinquanta euro. Ebbene, dal bilancio 2009 appare evidente che nessuno fino ad oggi ha corrisposto quest’esigua somma che comunque non riuscirebbe a garantire la realizzazione di neanche una piccolissima attività collaterale. Ma quanto costa un’ edizione del Gff? E’ presto detto: se ci rapportiamo alla penultima edizione, quella del 2009, gli oneri complessivi risultano pari a circa tre milioni di euro. Senza considerare in tale voce le spese dirette di dipendenti e collaboratori che ammontano a oltre 700 mila euro.
IL PIANO DI RISANAMENTO STENTA – I riflessi negativi di questa situazione si ripercuotono, naturalmente, anche sulla società partecipata Giffoni Media Service che nel 2009 ha perso tutto il capitale sociale, avendo rilevato una perdita di oltre 15 mila euro. Numeri e risultati che contrastano decisamente con il piano di risanamento avviato nel 2004 e che stenta a produrre i risultati sperati. Numeri e risultati che stridono fortemente con le attività di sviluppo contenute nel progetto Giffoni Multimedia Valley, (idea brevettata dal direttore artistico e fondatore del Gff, Claudio Gubitosi ), progetto finanziato dalla Regione Campania per oltre venti milioni di euro e che prevede la gestione affidata a una costituenda fondazione con Ente Autonomo e Comune di Giffoni Valle Piana.Un sogno che rischia di restare tale se la situazione finanziaria non viene velocemente recuperata per consentire a qualche rappresentante dell’Ente di presenziare alla costituzione della fondazione.
Gabriele Bojano Corriere del Mezzogiorno Novembre 2010 |