Aldo Grasso “stronca” Frank Matano e critica il Giffoni Film Festival
E Frank Matano sarebbe la tv futura?
Siamo sicuri che il nuovo consista negli scherzi telefonici? Siamo sicuri che le proposte generaliste di SkyUno debbano attingere dal web? Insomma, siamo sicuri che il domani della tv si chiami Frank Matano? («Sky scherzando?», SkyUno, dal lunedì al venerdì, ore 19,35). Dal 12 giugno, SkyUno propone un programma di scherzi telefonici, la burla più vecchia e più scema che si conosca. A condurlo c’è Frank Matano, in arte «lamentecontorta», uno che è diventato famoso sulla rete perché i suoi scherzi telefonici su YouTube erano molto cliccati (i gusti del popolo della rete sembrano molto generalisti). A scoprirlo pare siano state le «Iene», poi Francesco Facchinetti, con un invito a «Scalo 76», poi Sky. Matano finge di essere uno stagista allo sbaraglio che passa le ore di lavoro a trovare il modo di divertirsi con i compiti che gli vengono assegnati in ufficio; di fatto, molesta povere e ignare persone che rispondono al telefono. Come se non bastasse, in questi giorni Frank Matano è ospite del Giffoni Film Festival con un programma quotidiano in cui racconta alcuni momenti della manifestazione: «A spasso con Frank». E il nuovo sarebbe questo: intervistare, bambineggiando, Susan Sarandon con domande alla Marzullo, Claudia Pandolfi, Antonio Preziosi, Emilio Solfrizzi, il cast giovane dei «Cesaroni», Pupo. L’ironia consisterebbe nel fatto che per 30 secondi Pupo è convinto di essere intervistato da una tv inglese. Urca! Sempre in attesa che un giorno qualche giornalista ci spieghi su che finanziamenti vive il Giffoni Film Festival (così, solo per curiosità, e sempre che ci siano di mezzo soldi pubblici, s’intende), da queste prime prove Frank Matano può aspirare a essere il nuovo Teo Mammucari; se va bene, il nuovo Enrico Papi. È vero che da anni in tv gli scarti della goliardia sono spacciati come tv intelligente, ma, per innalzare qualcuno al cielo, ci vorrebbe qualcosa di più.
Aldo Grasso Corriere della Sera
31 luglio 2010
Pubblichiamo l’ennesima nota critica sul Giffoni Film Festival scritta dall’eminente critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso, uno dei più autorevoli giornalisti italiani. La pubblichiamo perché crediamo che la critica costituisca l’essenza della vera informazione e perché riteniamo che sia corretto ed utile portare a conoscenza dei lettori commenti ed articoli di grande interesse, altrimenti destinati all’oblio e alla censura. Se non esistesse questo sito, in questo territorio, con questa informazione casereccia in grado di ri-produrre soltanto comunicati stampa e “veline”, i lettori non conoscerebbero, tranne quelli del Corriere della Sera, neanche l’esistenza di questi commenti, al soliti sagaci e condivisibili che sicuramente non entreranno a far parte di rassegne stampe precostituite. Figurarsi se da questa specie di “corte dei miracoli” l’ottimo Grasso riuscirà mai a sapere di cosa vive il Giffoni Film Festival. Glielo faremo sapere noi, a stretto giro di e-mail. In larga parte di ingenti finanziamenti pubblici, un dato che avrebbe bisogno di interventi chiarificatori e di un informazione aggiornata, competente ed approfondita che in questo territorio non esiste. Speriamo che i lettori notino ed apprezzino la differenza, anche in questo caso!
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