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Registrazione Trib. di Sa n°22 del 07.05.2004
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Spuntano come funghi

Ovunque, negli appalti pubblici dei comuni del Salernitano. L'ultima impresa collegata al clan dei Casalesi e al superboss Carmine Schiavone detto Sandokan - la “Modrer sas di Isidoro Schiavone e C.” di Casal di Principe - è stata scoperta a Giffoni Valle Piana dove due anni fa si era presentata ed aveva vinto l'appalto del comune picentino per i lavori per la sistemazione delle acque reflue dell'impianto rifiuti di Sardone: un milione e mezzo di euro. Impresa “immacolata e vergine” nonostante fosse stata già colpita da interdittiva antimafia della prefettura di Caserta, la Modrer era stata anche “bocciata” dal Tar di Napoli e che aveva confermato lo stop casertano prim'ancora di arrivare a Giffoni Valle Piana. Ma nell'Italia sconclusionata e senza tracce di banche dati è stato anche possibile che l'impresa già colpita da interdittiva antimafia dalla prefettura di Caserta – stop confermato dal Tar – arrivasse in un comune del Salernitano per partecipare con le carte a posto in un appalto pubblico. E' stata la Dia di Salerno, guidata dal vicequestore Claudio De Salvo, a scoprire l'ennesima ditta collegata alle fortune economiche del clan camorristico dei Casalesi. Aveva vinto l'appalto nel comune di Giffoni Valle Piana dove aveva presentato tutti i documenti in ordine, a partire dal certificato di iscrizione alla camera di commercio che non porta alcuna traccia di eventuali interdittive antimafia già decretate per l'impresa. Di qui la segnalazione al comune di Giffoni Valle Piana che il 16 giugno scorso ha provveduto a revocare l'appalto e a rescindere ogni contratto per i lavori assegnati nel 2008. La Dia di Salerno scopre questa impresa collegata al clan dei Casalesi nel corso del monitoraggio sugli appalti pubblici nel Salernitano (da anni la Dia di Salerno ha segnalato imprese collegate ai clan della camorra per i lavori sull'A3, imprese poi cacciate). Arrivano nei Picentini, gli investigatori della Dia e trovano questa ditta Modrer che sta lavorando a Giffoni in associazione temporanea di imprese con la ditta Diana Costruzione sempre di Casal di Principe (questa impresa non è stata coinvolta nell'interdittiva antimafia). La ditta Modrer è nella mani di Isidoro Schiavone e del fratello Nicola quotidianamente in contatti e rapporti con una persona che porta il suo stesso nome e cognome, Nicola Schiavone, figlio del più noto Carmine, ed arrestato pochi giorni fa a Casal di Principe. Sono stati proprio i rapporti di Nicola Schiavone con il suo omonimo, arrestato ed accusato di essere stato il mandante di un triplice omicidio avvenuto a Villa Briano (Caserta) ad insospettire gli investigatori della Dia di Salerno e a condurli sulla strada di un legame tra gli affari di Schiavone-Sandokan, capo dei Casalesi e l'impresa Modrer. Ma è stato l'inquietante risvolto dell'impresa “vergine” ad accelerare il rapporto della Dia alla prefettura di Salerno e al comune di Giffoni Valle Piana. La “Modrer” non poteva partecipare ad alcun appalto pubblico, perchè era apparentemente pulita. Non risultava da nessuna anagrafe pubblica, né elenco di liste segnalate che l'impresa fosse sospetta e collegata al clan camorristico dei Casalesi. Perchè nonostante colpita da una interdittiva della prefettura di Caserta – confermata con sentenza dei giudici amministrativi – a Salerno distante poco più di cinquanta chilometri l'impresa poteva tranquillamente operare e partecipare agli appalti pubblici. (Il Mattino -Antonio Manzo).

 
 
 
 
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